L’Ufficio P. M. 113 iniziò la sua attività il 2.1.42, i sevizi posta-lettere, vaglia risparmi, conti correnti e pacchi
Venne costituito il 19.10.41 presso il Distretto Militare di Trieste alla dipendenza della Direzione Superiore Posta Militare, fu assegnato alla Base Ferroviaria di Belzy (Romania, ora Bälti, Moldavia) e, dal 13.6.42 alla Base Secondaria n. 38. Il 25.10.41, il personale, già in servizio nella Posta Militare, venne fatto affluire temporaneamente a Bologna presso il Concentramento P. M. Il 28.12.41 l’Ufficio partì per Belzy (allora Romania ora URSS), passarono alla dipendenza della Direzione Postale Intendenza CSIR. Iniziò la sua attività il 2.1.42, i sevizi posta-lettere, vaglia risparmi, conti correnti e pacchi, nei locali della sezione Staccata dell’Ufficio P. M. 102, sostituita e amministrato dal Comando Tappa n. 48, pure dislocato a Belzy. Il 29.1.42 iniziò il servizio pacchi dal fronte per l’Italia. Il 22.2.42 iniziò l’accettazione dei telegrammi privati dal fronte per l’Italia. Il 15.5.42 passò alla dipendenza della Direzione Postale della 8ª Armata e il 13.6.42 venne assegnato alla dipendenza del Comando Base Secondaria n. 38 con il trasferimento dell’Ufficio P. M. a Iasi (Romania). L’Ufficio adoperò una Sezione Staccata “A”, una Sezione Staccata e un Nucleo Staccato.
Franchigia illustrata, manoscritta il 12.6.43 da Giovanni SPIO, con il timbro del Comando dello Stato Maggiore Regio Esercito – Base Secondaria n. 38, inoltrata il 14.6.43 dall’Ufficio dislocato a Balta (URSS), per Dalmine (Bergamo)
Dalla steppa vi invio un mio saluto che sempre vi ricordo. Il camerata Giovanni Spio.
Lettera in busta per via aerea affrancata con lire 1 (coppia orizzontale da c. 50 della serie “Imperiale”, manoscritta il 10.10.42 dal tenente Virgilio BROGLINI dislocato all’Aeroporto n. 80 P. M. 57 Voroscilovgrad, inoltrata il 13.10.42 dall’Ufficio dislocato a Bucarest, per Milano
Cara Ita, sto nella mia cameretta, tutto è quieto, tutto è silenzio, e fra questa quiete e solitudine sto pensando alla mia Patria lontana. Più ci penso e più mi sembra bella. È proprio così cara Ita, e mentre ti scrivo, davanti a me ho la tua foto, sei bella e seducente, con questo tuo sorriso mi fa ricordare le belle ore passate con te a Milano del nostro ultimo incontro. Quanto tempo è passato, quanti ricordi belli, in questo momento pieno di tristezza. Col mio aereo trasporto molti soldati e ufficiali, da tutti sento parlare del rimpatrio dopo aver fatto il loro dovere al servizio della Patria. Sono tutti combattenti ed allegri, io pure con loro, ma quanto si soffre! A tutti loro dò l’incarico di raccontare le belle fanciulle italiane. Quanto mi sei presente, Ita! Oggi tu sei la penna con cui nutro tanta affettuosità. Quando potrò rivederti? Per ora è un sogno e nient’altro, intanto i miei giorni passano e si avvicinerà anche per me il momento di vederti, averti vicina e tenerti stretta a me, per dimenticare questa lontananza che mi affligge più di quanto tu possa pensare. Lo desideri pure tu il mio ritorno? Si avverrà quanto scrivo? Ti sentirai contenta fra le mie braccia? Aspetto il tuo caro scritto, nell’attesa di abbraccio, ti accarezzo e ti bacio, tuo Virgilio.