ONORI ALL’EROE PIETRO BERARDINO
Stamattina 24 giugno 2016, il Signore ha chiamato a sè il nostro caro concittadino Pietro BERARDINO (detto Pierino), pochi giorni fa aveva compiuto 98 anni.
Una perdita indelebile per tutta la famiglia, per tutti coloro che lo hanno amato e per tutti coloro che lo hanno conosciuto. Pierino è stata una persona straordinaria, una colonna e trascinatore di valori, quei valori che oggi, molti della nostra società non conoscono, hanno perso il senso dei sacrifici, il senso della Patria, il senso della Libertà e il senso della Democrazia.
Al nostro primissimo incontro dominò il significato della Libertà, i suoi esempi rafforzarono in me la convinzione che la Libertà individuale finisce quando inizia quella dell’altro, aggiunse senza distinzione di razza o di opinione.
Persi il mio papà tanti anni fa, vedevo in Pierino un papà ritrovato, uguale a tanti altri come “loro due” che, tornando dalla prigionia, trovarono una Italia da costruire. A quel tempo, subito dopo la guerra, i ritornati continuarono a dividersi il pane che non c’era, e non solo, anche la sigaretta, continuarono la loro vita per la sopravvivenza senza il filo spinato dei campi di concentramento degli Alleati prima, dei nazisti dopo.
Venne chiamato alle armi nel 1939, fu militare esemplare, di una gentilezza di vecchio stampo, audace e rispettoso delle regole, altruista e fortunato al posto giusto. Durante il servizio militare era, con altri casamassimesi, su una nave zattera, trasportava bovini e legname verso il nord Adriatico, dopo pochi giorni di navigazione il “barcone”, come usava dire Pierino, si spezzò in due, a qualcuno dell’equipaggio venne l’idea di buttare in mare dei tronchi e di abbandonare la barcaiola. Tutti si salvarono aggrappandosi a quei tronchi per otto ore di acquamarina.
La seconda volta che rischiò la vita fu durante un bombardamento notturno del nemico inglese, una bomba incendiaria si infilò in un sacco di farina (era panettiere), non scappò, ebbe la prontezza di versare un contenitore d’acqua sulla bomba, non solo salvò la propria vita, ma anche quella degli altri, un Eroe.
La terza volta, si offrì volontario per portare a piedi la paga dei militi che stazionavano sulla linea del fronte italo-egiziano, oltre la zona di Sidi El Barrani: consegnò il denaro; appena poche centinaia di metri sulla via del ritorno, scoppiò il finimondo, iniziò la controffensiva inglese con massicci bombardamenti… si salvò.
La quarta, nel campo di concentramento di Zonderwater in Sud Africa, dove rischiò di morire di fame.
E tanti altri episodi lo accompagnarono, diceva che il suo ritorno non era dovuto tanto al destino quanto alle sue scelte.
Credo anch’io sia andata così.
Dopo l’annuncio dell’armistizio aderì alla collaborazione con gli inglesi. In quel periodo era prigioniero in Inghilterra. Ricordo che asserì, che se avesse potuto avrebbe combattuto contro i nazifascisti, non lo diceva col senno di poi, ma ne era veramente convinto. “La Patria deve voler bene ai suoi figli: sono stato fortunato come militare panettiere, perché mentre i nostri si lamentavano della fame, io avevo di che mangiare”.
Un grande uomo che non c’è più, sempre presente e portabandiera ad ogni evento di Onoranze ai Caduti e Dispersi della nostra Casamassima e dei militari del 2° Corpo Polacco.
Camminando per le vie Celesti lascia un vuoto incolmabile in me e sono certo, anche in molti di voi.
Le Associazioni Combattentistiche e d’Arme di Casamassima:
Caro Pierino GRAZIE