Internati Militari Italiani
Dialogo con la Memoria
Ricordare il passato per comprendere il presente e progettare il futuro
La piccola sede di via Monti dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci non bastava lo scorso giovedì a raccogliere l’ingombro della storia, di una tragedia resa ancora più grande da decenni di negazionismo e oblio. Gli Internati Militari Italiani, ossia i 700.000 soldati italiani che furono rastrellati in tutte le regioni d’Italia, nei Balcani, in Grecia, nelle Isole dell’Egeo e Francia occupata, furono resi prigionieri nei campi tedeschi all’indomani dell’Armistizio dell’8 settembre 1943.
Sono loro i protagonisti della mostra internazionale itinerante “Dialogo con la Memoria”, in anteprima nazionale dopo aver solcato il terreno tedesco lo scorso novembre. Preziosi documenti, la corrispondenza dagli Stammlager, dai Campi di lavoro, le piastrine dei prigionieri di guerra e i messaggi della Croce Rossa, Vitoronzo Pastore espone parte della sua collezione relativa agli internati di tutta Italia e chiama a dialogare sul tema Luna Pastore e Francesca Dell’Aia per la redazione Casamassimaweb – La Voce del Paese, Pina Catino presidente del Club per l’Unesco di Bisceglie, Giuseppe Emilio Carelli e Vito De Tommaso, ex docenti ed ex sindaci.
Il nostro giornale segue da anni il collezionista casamassimese nelle presentazioni dei suoi testi, nelle mostre e l’ha seguito anche a Berlino nel novembre 2016, come ha ricordato Francesca nel pomeriggio inaugurale, quando, su invito diretto del Ministero degli Esteri tedesco, Vitoronzo ha inviato oltralpe alcune scansioni di una parte del suo vasto materiale relativo agli Internati Militari Italiani. In particolare sono stati scelti per la mostra-museo berlinese intitolata “Tra più fuochi” alcuni pizzini, messaggi inviati dai prigionieri alle famiglie prima di abbandonare l’Italia. Cosa può significare la privazione della libertà e, con essa, la brutalità della guerra? Carelli ha invitato a riflettere sulla lontananza forzata dalla Patria, dalla propria casa e dagli affetti familiari e recitando due suoi componimenti poetici dialettali, il primo dedicato alla piazza di Casamassima ove sorge il Monumento ai Caduti e Dispersi, e il secondo alla Grande Guerra. Vito De Tommaso ha sottolineato invece l’importanza di tener alto il valore della memoria perpetuandola alle presenti e future generazioni. Ha portato la sua esperienza quarantennale come docente di storia, sempre molto attento a raccontare il passato tenendo vivo il ricordo degli eventi drammatici della nostra storia, ponendoli in relazione con quanto di drammatico accade ancora nel presente in tutto il mondo, il tutto per seminare una cultura della consapevolezza.
Anche il sindaco Vito Cessa ha voluto ringraziare Vitoronzo per a sua capacità di rendere viva e vicina la storia grazie alla sua collezione che narra di personaggi reali con le loro paure e sentimenti. Interessante è stato l’intervento di Pina Catino, presidente del Club per l’UNESCO di Bisceglie che da diverso tempo sostiene le attività di Vitoronzo riconoscendone il grande valore in termini di invito alla tolleranza e alla cooperazione. La dottoressa Catino ha rammentato i fondamentali Diritti Umani precisando che ogni diritto nasce da un dovere e che se ciascuno di noi assolvesse i propri doveri, tutti i diritti sarebbero facilmente garantiti.
La mostra, a cura delle Sezioni casamassimesi “Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia”, con il patrocinio morale del Club per l’Unesco di Bisceglie, dell’Accademia “Italia in Arte nel Mondo”, dell’Archeoclub d’Italia Onlus sede di Bisceglie e Casamassimaweb-La Voce del Paese.
L’esposizione, nei prossimi mesi viaggerà in alcune importanti città portando con sé il carico della nostra storia. Chi volesse prenotare, Associazioni d’Arme e Scuole di ogni ordine e grado, contattare il numero telefonico 3475905224, email: vitopastore2004@libero.it
Luna Pastore