Rassegna Stampa

MONUMENTO OSSARIO DI BARI – QUOTIDIANO DI BARI – Vitoronzo Pastore

Edizione del 22 dicembre 2024

Articolo di Italo Interesse

 La passione di Nitti, l’arte di Dioguardi, la generosità del popolo. Un lavoro dalle dimensioni monumentali e dai richiami remoti (assiri ?), in cui il gioco delle masse, il risalto delle linee e l’equilibrio dei piani convergono verso un disegno sobrio ed austero.  Nell’immagine se ne può apprezzare uno scorcio. L’opera in questione è di Saverio Dioguardi, all’epoca dei fatti giovane architetto, un altro promettente figlio della nostra terra (nacque a Rutigliano), più avanti destinato a firmare, ancora a Bari, cose come il palazzo della Provincia, il Circolo Canottieri Barion e la sede della Banca Commerciale Italiana di via Abate Gimma. A desiderare più di tutti quel monumento fu Mons. Francesco Nitti. Ora quell’opera ha compiuto cento anni. Era il 19 gennaio 1924 quando Vittorio Emanuele Re d’Italia inaugurava il Monumento Ossario della nostra città in cui sono raccolti i resti dei militari di casa nostra caduti durante la Grande Guerra. All’argomento si è dedicato Vitoronzo Pastore, un autore pugliese che non ha più bisogno di presentazioni, con un libro edito recentemente da Suma : ‘Francesco Nitti – Centenario del Monumento Ossario nel cimitero di Bari’.

Il volume raccoglie un’imponente documentazione relativa al faticoso iter burocratico che pazientemente Nitti dovette affrontare, e documenta pure le tante donazioni e sottoscrizioni grazie alle quali fu possibile raccogliere il denaro necessario all’imponente costruzione. Il libro di Pastore, poi, contiene anche una cronaca dettagliata di quel giorno memorabile. Una ricostruzione rigorosa realizzata attingendo dalle pagine del Corriere delle Puglia, della Gazzetta di Puglia, della Gazzetta del Mezzogiorno, del Giornale d’Italia e del Corriere Italiano. Mettendo assieme le cose, ne viene che fu una visita lampo quella del Savoia : un soggiorno di meno di quattro ore, scandito da un protocollo meticolosissimo e che non contemplava imprevisti : Arrivo in stazione alle 08:45, percorso in automobile sino a Piazza Prefettura per il ricevimento dei rappresentanti delle più alte Istituzioni. Seconda tappa del corteo reale : il cimitero. Poi, tutti al Palazzo di Città per il saluto dei sindaci della Provincia di Bari. E dopo ? Poteva mancare il sovrano di omaggiare San Nicola ? Neanche per idea. Eccolo allora in Cattedrale a ricevere l’omaggio di tutto il Capitolo Palatino. Quindi, quasi una rock star in tour, il Savoia fa un salto al Circolo Unione per essere festosamente ricevuto dalla crema della nobiltà e dell’alta borghesia barese. In ultimo, poco prima di rimettere piede in treno, seconda inaugurazione, quella della lapide in onore dei Ferrovieri caduti in guerra. Ripartenza alle 12:40. Complessivamente, 235 minuti di assillo senza potersi sfilare un attimo gli stivali, tre ore e 55 minuti a stringere mani, salutare cittadini e patire ad ogni tappa la marcia reale mantenendo il contegno che l’etichetta impone a un Re (non sono mai stati comodi i troni, ne sa qualcosa anche Carlo III).

FRANCESCO NITTI – NUOVA PUBBLICAZIONE DI VITORONZO PASTORE

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