Messaggi della Croce Rossa Italiana
CONVENZIONI DI GINEVRA
Le convenzioni di Ginevra consistono in una serie di trattati sottoscritti e costituiscono, nel loro complesso, un corpo giuridico di diritto internazionale.
Le convenzioni ebbero inizio dallo sforzo di Henri Dunant, motivato dagli orrori di guerra da lui osservati durante la battaglia di Solferino.
Fra il 1864 ad oggi furono sottoscritte numerose Convenzioni di Diritto Internazionale Umanitario: ognuna delle successive prevedeva l’ampliamento delle precedenti ovvero la sostituzione.
La prima convenzione fu adottata il 22 agosto 1864 a Ginevra, dai rappresentanti di 12 governi, compresi gli Stati Uniti d’America, unica potenza non europea rappresentata.
La Convenzione di Ginevra del 27 luglio 1929 sul trattamento dei prigionieri di guerra, dispone di 97 articoli. Essa stabilisce il principio generale in base al quale i prigionieri devono essere trattati con umanità.
La Convenzione del 1929 affidò al Comitato Internazionale della Croce Rossa dei compiti specifici, tra cui la possibilità di far visita ai Campi di Prigionia e di intrattenersi con i prigionieri senza testimoni, al fine di accertarne le condizioni e intervenendo presso la Potenza detentrice se queste non sono idonee; raccoglie notizie sui prigionieri , sui feriti e sugli internati e le trasmette ai famigliari.
L’elenco nominativo e n° di matricola dei prigionieri venivano inviati (obbligo delle Potenze firmatarie) all’Ufficio Centrale del CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa) che provvedeva alla registrazione, smistamento ed inoltro dell’elenco alle Nazioni di competenza.
Chi aveva diritto a farne richiesta e a specifica domanda le veniva inviato la risposta usando modelli diversi per tipologia.
Oltre alle cartoline l’Ufficio Prigionieri e ricerche utilizzava altri modelli di comunicazioni (fogli inseriti in buste o solo piegati) inviati alle famiglie, enti (Comune), comando dei Carabinieri locali, Sedi distaccati della C.R. Italiana, notifiche della propria ricerca
Le risposte e gli arrivi di buste e cartoline con l’emblema della C.R.I. erano sempre notizie che determinavano pensieri inquietanti al ricevente, se notificato: “appena riceveremo notizie provvederemo a una risposta”, molti erano i dubbi che si moltiplicavano al loro arrivo: è vivo?, è morto?, è ferito?, è prigioniero?, come sta?, lasciavano ai famigliari il buio completo e contemporaneamente la speranza.
Le notifiche: risulta prigioniero a……,la speranza si tramutava nella disperazione, speriamo che non venga maltrattato, picchiato, che abbia da mangiare, speriamo che torna presto a casa.
Purtroppo erano anche frequenti notifiche che non lasciavano sperare, solo il ricordo di aver avuto il proprio caro e che mai più farà ritorno.
Fronte-retro del Mod. 10, comunicazione della C. R. Italiana per conto del prigioniero Michele DI BARI, matricola 69722, trasferito in India, per Bari
Messaggio della C. R. Italiana manoscritto il 6.5.42 dal Prigioniero Michele BALDASSARRE, matricola 60636 del Campo Mandera (Somalia), per S. Spirito (Bari), tondino (138/1) numero del censore della censura italiana
Fronte-retro di Messaggio del Comitato Internazionale della C. R. di Ginevra, inoltrato il 26.4.44 dall’Ufficio Postale di Bari per Girolamo UNGARO dislocato ad Asmara (Eritrea), censura lineare ACS (controllo censura alleata), il 7.7.44 il visto del Comitato Internazionale della C. R. Delegazione – Il Cairo – (Egitto), arrivo ad Asmara il 18./.44, controllo della censura inglese in Eritrea, manoscritto di risposta il 21.7.44, circa tre mesi per l’arrivo, non quantificabile il ritorno
Comunicazione della C. R. Italiana in Roma del 23 giugno 1944 per Bari: trasmissione di verbale di irreperibilità del soldato Pasquale CHIMENTI ricevuto dal Ministero della Guerra (Albo d’Oro) in data 3 maggio 1944
Messaggio bifacciale lanciato dalla fessura di un vagone sulla stazione ferroviaria di Trento.
Nota storica: dopo l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio, i militari Italiani con cooperatori e non aderenti alla Repubblica Sociale venivano inviati nei Stammlager tedeschi.
Messaggio della Croce Rossa Sud Africana del Prigioniero di Guerra Ciro SPAGNOLO, matricola 281112, per Francesco SPAGNOLO dislocato a Patrasso (Grecia), censura inglese, timbro della C. R. Greca, del Comitato della C. R di Ginevra
Fronte-retro di Cartolina Postale per via aerea manoscritta International Red Cross e simbolo, inoltrata il 5.3.1941 dal sottotenente medico Guglielmo BAGNOLI dell’Ospedale Italiano di Bardia (Egitto), per Salerno, timbro del Comitato Internazionale della Croce Rossa di Ginevra, censura inglese, cesura italiana, tondino (141/1) numero del censore italiano
Comunicato dell’Ufficio e Ricerche di Roma in data 21.5.45, inviata ad Alberobello (Bari)… abbiamo il pregio di comunicarle che secondo trasmissione di Radio Belgrado, il soldato Stefano TADDEO, già prigioniero dei tedeschi figura liberato dall’esercito nazionale Yugoslavo
Messaggio con risposta non utilizzata del Comitato Internazionale della C. R. di Ginevra, manoscritto da Francesco CEGLIE dislocato ad Asmara (Eritrea), per Bari, data di arrivo il 29 ottobre 1942, censura inglese, timbro della C. R. Prigionieri di Guerra di Roma, tondino (296/1) numero del censore della censura italiana
Messaggio con risposta non utilizzata della C. R. Italiana di Mogadiscio (Somalia), manoscritta il 10 marzo 1943 da Diego MODUGNO per Bari, timbro rettangolare della censura inglese, tondo dell’Ufficio Prigionieri di Guerra di Roma, tondino (327/1) numero del censore della censura italiana, timbro della C. R. I. Ufficio Notizie di Bari