RELAZIONE del marò Augusto ANTONELLI
Io sottoscritto, Augusto ANTONELLI, nato il 5 novembre 1916 a Gatteo (Forlì), militare sotto la Regia Marina del Corpo Volontari a premio con ferma quadriennale, categoria Segnalatori, dichiaro che, dopo essere stato naufrago in seguito all’affondamento della motovedetta “Marras” del comando IV Gruppo Antisom di Messina, dove ero imbarcato, avvenuta la notte del 9 agosto 1943 nei pressi di Torrefaro (Stretto di Messina), fui inviato in licenza di convalescenza al paese dove risiedevo e risiedo, Gatteo (Forlì), licenza della durata di giorni 30+4, datata 18.8.43 con scadenza 23.9.43.
All’8 settembre 1943, sebbene fossi stato obbligato dalle autorità fasciste comandate da forze tedesche a presentarmi immediatamente al Deposito di Venezia, mia nuova assegnazione da loro assegnata, mi sono dato latitante nascondendomi presso parenti, eludendo le ricerche che di me si fecero e alle quali sempre mi sottrassi non facendo trapelare mai il mio ben nascosto rifugio.
Durante il passaggio del fronte, durato ben 25 giorni, dal 20 settembre al 14 ottobre, essendo impossibile resistere all’impeto della battaglia davvero infernale, e in seguito a minacce di morte da parte di truppe tedesche, sotto l’infuriare delle granate e delle bombe e dei mitragliamenti aerei, io e la mia famiglia ci rifugiammo presso un parente, residente in Casale, frazione di Cesena, ponendo fine a un viaggio pieno di tragiche peripezie. Qui aspettammo il giorno della liberazione. Anche a Casale le truppe tedesche, che continuamente rastrellavano, mi fecero vivere continuamente in ansia ed abitare in caverne scavate nel fianco delle colline. Dall’8 settembre fino ad ora trovandomi senza occupazione, sono vissuto sempre a carico della famiglia, già grandemente provata negli averi dal passaggio disastroso del fronte. Questo in succinto il curriculum di questo tormentato periodo della mia vita.
OPPRESSIONE – dall’8 settembre 1943 alla liberazione – Vitoronzo Pastore