Rassegna Stampa

LA PUBBLICITÀ DEI PRIMI ANNI DEL 1950 – Vitoronzo Pastore

Pubblicità è richiamare l’attenzione della gente con clamori

La pubblicità ha radici antiche, ed è intimamente collegata con la propaganda o lo sviluppo delle prime attività commerciali e dalle relative iscrizioni, insegne o simboli merceologici. Presso gli scavi archeologici di Pompei si possono leggere ancora oggi delle scritte, sui muri delle case romane distrutte invitano i passanti che in quella strada ci sono delle prostitute a buon prezzo, mentre nella via dell’Abbondanza una serie di insegne di una bottega mostra le fasi di lavorazione della stoffa, a riprova della sua qualità.

La situazione si evolve in Europa con l’invenzione della stampa. Europa con l’invenzione della stampa si diffonde un opuscolo per reclamizzare le sue pubblicazioni, mentre i primi antenati dei volantini iniziano a circolare nelle città del continente all’inizio del Cinquecento. Da allora si è talmente diffusa che con ci si può farne a meno. Infatti, oggi si dice che la pubblicità è l’anima del commercio, ma è anche l’anima del malaffare, quindi attenzione alle fregature.

 

 

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