I.M.I. Internati Militari Italiani

IMI – INTERNATI MILITARI ITALIANI NEI CAMPI DI LAVORO (3^) – Vitoronzo Pastore

I.M.I. NEI CAMPI DI LAVORO

Cartolina postale tedesca, manoscritta da Enrico COSCIA internato a Gemeinschaftslager a Heidefeld in Rathenow, Brandeburgo, inoltrata il 18.12.44 per Silvano Pietra (Pavia)

Cara mamma, sono in pensiero, non ricevo vostre notizie da tre mesi, sto bene spero così di voi tutti, non pensare tanto per me, sto bene. Sono migliorate alcune cose, come ad esempio la sofferenza per il freddo, siamo sistemati in baracche di legno ben sigillate con la stufa, finalmente sempre funzionante. Cerca di stare sempre in gamba, vedrai che tutto finirà e torneremo tutti a casa. Ricevi tanti baci, saluti a tutti, Enrico.

Manoscritta da Luigi TRACCA, internato a Gemeinschaftslager in Leipzig, (Sassonia), inoltrata il 6.2.45 per Castelgomberto (Vicenza)

Carissima moglie, ti faccio sapere della mia buona salute e altrettanto spero sia di voi tutti, sappi, cara moglie, in questi momenti mi trovo assai triste specialmente non avendo tuoi scritti; sono passati 4 mesi che non leggo tue notizie. Il mio amico Orazio Cevon, da Vicenza, ha ricevuto posta anche questa mattina. Ho solo ricevuto il pacco vestiario e da Angelina altri due pacchi con altro vestito e diversa roba. Da Giovanni sono 15 giorni che non ricevo posta, la sua ultima diceva che aveva ricevuto la mia. Di voi mi disse che vi trovate in buona salute. Non se ne può più, speriamo che tutto finisca. Ti mando mille baci affettuosi a te e alle care bambine, saluti a tutti, tuo Luigi.

Manoscritta da Angelo BERTONI internato a Gemeinschaftslager in Blankenburg, Chemnitz, (Sassonia), inoltrata il 10.11.44 per Inveruno (Milano), timbro di arrivo il 29.11.44

Carissimi genitori, la mia salute è sempre buona, caro papà, credo che avete fatto un buon raccolto di granturco, quando mi scrivete fammi sapere qualche cosa del paese. Spero che stiate tutti bene, dal vostro Angelo ricevete tanti baci e abbracci.

Manoscritta da Attilio BRAMBILLA internato a Bramfeldstrasse in Amburgo, inoltrata l’11.12.44 per Silvano Pietra (Pavia)

Mia cara moglie, scrivo a te e a tutta la nostra famiglia questa mia cartolina, che vi giunga presto per portare a tutti voi un po’ di tranquillità. Mi trovo benissimo. Non sono più prigioniero, ma lavoratore civile; tutto è migliorato, compreso il pasto. Vado sempre al lavoro dal solito padrone e si sta bene. Saluti a tutti, tanti bacioni tuo marito Attilio.

Manoscritta da Luigi SPADILIERO, internato al Lager 24 di Obergeorgenth (ora Horní Jiřetín, Repubblica Ceca), inoltrata il 27.12.44 per Castelgamberto (Vicenza)

Carissima Fabiola, vengo a te con questo biglietto facendoti sapere che godo buona salute come spero di te e di mamma. La vigilia di Natale è stato qui a trovarmi B. Sandri, anche lui sta bene; aspettavo che venisse Beppi Bianco, non l’ho visto e non so il motivo. Sandri mi ha riferito che Mario Perin era partito per l’Italia, sono meravigliato come sia potuto tornare, va bene che è stata una improvvisata, ma almeno poteva farmelo sapere. Sapete voi qualcosa in proposito? Non ricevuto notizie anche da Adelino, mi salutate tutti i parenti e gli amici; un bacio ai cari nipotini, a te e a mamma. Speriamo nel nuovo anno, che ci porta bene, vostro Luigi.

Manoscritta da Alfredo GUARNESI,  internato a Zanow (ora Sianów, Polonia), inoltrata l’11.12.44 per Cremona

Miei cari zii, eccoci ancora alle soglie di un altro Natale e di altro anno. È il terzo questo trascorso in terra straniera e il mio dolore è tanto più vivo quanto è il lungo tempo e la lunga lontananza dalla mia adorata famiglia. Ora le mie condizioni di vita sono migliorate, sto bene in salute e sopporto il lavoro con alquanta disinvoltura, mentre il pensiero non può stare un istante senza inoltrarsi fra le mura di casa mia. Zii, vi spero sempre bene e per questo nuovo Santo Natale vi ripeto gli auguri più cari. Sono certo che nelle vostre preghiere ricorderete il buon Dio ad alzare la sua misericordia su di me e sui cari bimbi. Vi abbraccio con tanto affetto, Alfredo.

Manoscritta da Ugo PUNA,  internato al Lager di Waltershausen Thüringer, inoltrata l’11.10.44 per Dante PUNA internato nel Lager Donnagen Bei in Köln (Colonia, Renania Settendrionale)

Caro Dante, ho ricevuto la tua cara cartolina con data 28 settembre, leggo che stai bene. Dove mi trovo sto bene, anche se volessi venire dove ti trovi non posso; mi sono informato presso la mia ditta, non vi è niente da fare, confermato anche dal comando tedesco. Dici che sei conciato male, fatti coraggio; chiedi al tuo comando se puoi venire tu da me. Dico come la penso, ai Tedeschi non gliene frega niente della nostra fine, molto probabilmente neanche della loro. Sono senza calze e scarpe, mi preoccupa l’inverno, se potessi tu mandarmi un paio di calze, le scarpe difficilmente potrai. Un paio di pantaloni; io non ho proprio niente se non quello che mi trovo addosso. Ora hanno aperto i pacchi e spero di ricevere qualcosa di vestiario; abbracci, tuo fratello Ugo.

Manoscritta da Ugo PUNA,  internato al Lager di Waltershausen Thüringer, inoltrata l’11.10.44 per Dante PUNA internato nel Lager Donnagen Bei in Köln (Colonia, Renania Settendrionale)

Caro Dante, ho ricevuto la tua cara cartolina con data 28 settembre, leggo che stai bene. Dove mi trovo sto bene, anche se volessi venire dove ti trovi non posso; mi sono informato presso la mia ditta, non vi è niente da fare, confermato anche dal comando tedesco. Dici che sei conciato male, fatti coraggio; chiedi al tuo comando se puoi venire tu da me. Dico come la penso, ai Tedeschi non gliene frega niente della nostra fine, molto probabilmente neanche della loro. Sono senza calze e scarpe, mi preoccupa l’inverno, se potessi tu mandarmi un paio di calze, le scarpe difficilmente potrai. Un paio di pantaloni; io non ho proprio niente se non quello che mi trovo addosso. Ora hanno aperto i pacchi e spero di ricevere qualcosa di vestiario; abbracci, tuo fratello Ugo.

Manoscritta da Franco LOMETTO,  internato a Waldkirch (land nel Baden-Württemberg, inoltrata il 6.2.45 per Occhieppo Superiore (Biella)

 Cara Didi, non ti so dire con quale gioia, dopo diversi mesi di tuo completo silenzio, ho ricevuto la tua cartolina con data 1.12.44. per la tua età veneranda hai saputo parlarmi ancora di te, che credevo ormai dimenticata di avere un amore in Germania. Noi qui si va avanti a gocce, non si possono scrivere lettere, la “Sgurbia” si farà presto sentire e tra breve verranno a ritrovare l’amore, no? Ringrazia tuo padre per il ricordo, scusandomi di non aver scritto mai di persona, ma credo che quello che dico a te, tu lo estendi a tutta la famiglia, giuro che è così? Beh! ora abbiti i miei più sentiti forti abbracci, sperando di trovarti in buona salute. Bacioni ardenti nella protezione della Vergine Santissima, tuo Franco.

Manoscritta da Mario SIGANDO,  internato a Leubsdorf (Sassonia), inoltrata il 27.10.44 per Rive (Vercelli), timbro di arrivo il 25.11.44

Cari genitori, vi chiedo la spedizione di un pacco contenente i miei vestiti compreso calze e scarpe. Vi prego di inviarlo quanto prima, di salute sto bene come spero anche di voi, baci e abbracci, salutatemi coloro che chiedono di me e tutti i parenti, vostro Mario.

Manoscritta da Giuseppe ZANELLI,  internato a Seelze (Bassa Sassonia), inoltrata il 24.10.44 per Raffa (Brescia)

Carissimi tutti, anche oggi un pensiero per voi tutti in famiglia, la salute vostra è ottima, vero? Io, invece, non troppo, soffro ancora dolori allo stomaco, credo sarà cosa da nulla, ora mi trovo a riposo per qualche giorno. Ieri, domenica, l’ho passata per ¾ al rifugio, ringrazio il Signore che anche questa volta è andata bene, spero che le incursioni aeree siano sempre così, abbiate per me una preghiera giornaliera, come prego io, qui si è sempre, ogni ora, alla mercè delle incursioni. Salutatemi caramente tutti e bacioni in particolar modo ai miei piccoli, vostro Beppi.

Manoscritta da Aldo CHIZZOLINI,  internato al Gemeinschaftlager IV di Eisfeld (Turingia), inoltrata il 6.9.44 per Mantova

Carissimi di famiglia, vi faccio sapere che da una settimana siamo passati civili, è passata la vita del reticolato; la salute è buona come spero di voi. Tre giorni fa ho compiuto 21 anni e sono quasi due anni che manco da casa, speriamo presto di vederci e raccontarci un po’ della nostra vita. I miei fratelli come stanno? Salutandovi di vero cuore, vi mando tanti baci e un presto arrivederci. Tanti saluti a Berta che non dimentichi la promessa fatta, vostro Aldo.

Manoscritta da Ettore BALLARINI,  internato a Lyck (ora Ełk, Polonia), inoltrata il 17.11.44 per Roverbella (Mantova)

Carissime donne, da un po’ di tempo sono senza vostre nuove, spero che godiate ottima salute come al presente di me. Non posso darvi ancora il nuovo indirizzo essendo ancora in movimento. Vi ho scritto una lettera 15 giorni fa, spero che l’abbiate ricevuta. Riguardo al maiale è capace lo zio Bepi o il nonno, ma quando riceverete questa l’avrete già fatto. Speravo proprio di esserci, ma sono ancora qui e per chissà quanto tempo. Speriamo di vederci presto, nell’attesa invio i miei saluti, abbracci e tanti auguri di Buon Natale, Ettore.

Manoscritta da Aldo MAGNANINI,  internato a Berghausen (Lahn-dill-kreis, Werdorf, quartiere della Hessian “Assia”), inoltrata il 17.11.44 per S. Elena, Calle Podgora (Venezia)

Carissimi genitori, sono nuovamente a voi per farvi conoscere il mio buono stato di salute come spero e prego sempre il buon Dio perché sia altrettanto di voi tutti. Qui le novità sono sempre le solite, lavoro e vita normale. Desidererei arditamente ricevere vostre notizie anche per avere un po’ di conforto in tutta questa malinconia e monotonia. Per me questo è un periodo, si può dire, fermo anche le alterne speranze e la solita fede ci stanno abbandonando e il tempo sembra più lungo. Oggi per la seconda volta la neve ha fatto la sua apparizione, eccoci nuovamente all’inverno, all’inferno è la stessa cosa, che per tanto tempo si è beffato di poterlo trascorrere a casa fra voi. Pazienza, miei cari; rimandiamo sempre ad altro tempo, l’interessante è che arrivi il tanto bramato e sofisticato felice giorno per potervi riabbracciare tutti, sani e salvi. Ora che sono libero lavoratore aspetto sempre molta posta e da tutti, ma purtroppo inutilmente. Tanti saluti e baci a Bruno, Anna e Leda. Saluti a parenti tutti. A voi miei cari, sempre nella speranza e nella fede di ben presto rivederci, invio i miei più cari saluti e baci vostro figlio Aldo.

Manoscritta da Tito ROSSI,  internato a Stargard (Polonia), inoltrata il 30.10.44 per Besnate (Varese)

Carissimi, ricevo ora la vostra lettera del 4 novembre e la cartolina del 1° ottobre. Mi preoccupa il silenzio di Marco e sapere dove egli si trovi. Spero ricevere presto notizie confortanti di lui. Papà mi parla di esempio, di virtù e di carattere che certo non sarebbero sprigionati da me senza quella educazione e quell’esempio che da voi, papà e mamma, fu dato a noi. È questa infinita gratitudine  debbo io a voi, come il dono più grande e del tesoro migliore come viatico della vita. Vedo che il vostro morale è molto alto e ciò mi fa molto piacere. Il mio stato di salute è buono e il lungo lavoro non incide menomamente su di esso; anzi il lavoro manuale ha rimesso in piena forma il mio fisico che migliora a vista d’occhio anche rispetto al passato, ante prigionia. Per questo state sicuri! Come già vi dissi, ho ricevuto tutti i vostri pacchi finora annunciatimi e di nuovo vi ringrazio per quanto ogni volta inviate. Rassicuro mamma che le calze mi vanno bene. Vi prego nei prossimi mettere un paio si scarpe, oltre  quelle già ricevute, qualche fazzoletto e libri come indicati in precedenza. Non sacrificatevi troppo per inviarmi cibarie che certo troverete difficoltà. La situazione alimentare nostra è ormai risolta e superata. Ringrazio per mezzo vostro tutti gli amici laici religiosi che pregano per me, di cui hanno memoria, così come quotidianamente io ne ho di loro. A tutti un saluto e l’augurio di rivederci presto. A voi tanti bacioni e il medesimo augurio, Tito.

Fronte e retro di cartolina postale tedesca, manoscritta da un gruppo denominato TARO MORO,  internati in un lager nel territorio di Bobingen (land della Baviera), inoltrata l’1.11.44 per Fobello Sesia (Vercelli)

I protagonisti del gruppo si firmano: Dino COLLA, Mario BRUNO, Battista DAL PONTE, Mario RINOLDI, SFARDINI e altre firme non decifrabili.

Busta affrancata con 12 pfenning manoscritta da Mario GIRELLI, internato nel lager D 4 – West Berlin – Marienfelde, inoltrata il 5.12.44 dall’Ufficio postale di Berlin Marienfelde

Lettera in busta manoscritta il 21.10.44 da Angelo MAZZUCHELLI, internato in un campo di lavoro a Berlin-Buch, inoltrata per Edolo (Brescia), timbro di arrivo del Ministero degli Esteri il 7.11.44, fascetta di censura e tondo 61R della censura di Brescia

Cara mamma, non potete immaginare la giornata felice è stata per me nel ricevere vostre notizie; insieme alla tua ho ricevuto notizie da Darti, da Gino e dalla mia Maria. È stato doloroso apprendere che pure il nostro Mario non è più a casa; dove si trova non me lo dite o forse non lo saprete. Povera mamma! Chissà come siete ridotta per il gran lavoro e i dispiaceri dei vostri figli, tutti giovani e lontani. Mi sollevava il pensiero che Mario fosse a casa, il suo aiuto era indispensabile, invece anche lui è lontano, mi dispiace che vi troviate in questa situazione. Non rimane di farci coraggio e sperare che presto finisca tutto e ritrovarci tutti insieme sani e salvi. Anche Gino, di cui mi dici che è da parecchio tempo non ricevi notizie; dall’ultima sua mi scriveva che avrebbe fatto di tutto di venirmi a trovare, gli sarà stato negato il permesso. In serata scriverò anche a lui riferendo che ho ricevuto vostre notizie. Ora sono passato lavoratore civile, il vitto è sempre quello, si dorme sempre in baracca, non abbiamo più la guardia e ci pagano con marchi, possiamo scrivere più frequente. Lavoro come carpentiere sui tetti, non me la passo male. Tiglio è sempre con me e ci facciamo compagnia, pure lui sta bene. L’altro ieri mi sono incrociato con il figlio di Pilu, il guardia bosco, e anche con il figlio di Festa, quello che fa i carretti; se avete occasione dite alle famiglie che loro stanno bene. Penso che avete ricevuto i moduli per i pacchi, uno lo avete spedito a Gino, avete fatto bene, lui ne ha bisogno più di me. Avrei tante cose da dirvi, sto sempre bene, così spero di voi tutti, fatevi coraggio, saluti e a voi, cara mamma, tanti baci, vostro figlio Angelo che sempre vi pensa.

Biglietto postale affrancato con 12 pfenning, manoscritto da Paolo AGNELLI, internato a Paderbon RAW-HbP Sud Lager, inoltrato l’11.1.44 dall’Ufficio postale di Paderbon (Renania Settendrionale), per Isorella (Brescia), timbro di arrivo il 7.4.45

Carissimi genitori, molto pensieroso vengo a voi facendovi sapere della mia buona salute e come spero di tutti voi in famiglia. Oggi è il Santo Natale e mi trovo molto dispiaciuto di non essere in mezzo a voi, pazienza! speriamo al prossimo. Vi posso assicurare che le feste le passerò bene, ci hanno dato 3 giorni di riposo, mangiare bene e in abbondanza e in più l’altro giorno ho ricevuto un pacco con pane e riso, sono rimasto molto contento. Quando spedite il pacco mettete dentro una lettera e le foto di tutti, così potrò verdervi almeno in fotografia. Non potete immaginare il desiderio che ho di abbracciarvi e darvi tanti baci. Carissimi genitori, immagino le brutte condizioni in cui vi trovate, speriamo sempre in bene e facciamoci coraggio tutti insieme, tutto avrà una fine. Giorni fa ho ricevuto una cartolina dallo zio, mi comunicava ancora che non ha ricevuto notizie di Berto, speriamo in bene, fatevi sempre coraggio, non pensate a me che sto bene da quando sono passato civile, mi sono tolto la fame. Termino di scrivere ma con il pensiero sempre rivolto a voi. Invio tanti saluti e baci a voi tutti, saluti a quelli di Casciana. Non pensate male di un eventuale mio ritardo a inviarvi mie notizie, qui non si trova carta. Ricevete i saluti dall’amico Enrico CAMPAGNA, ancora baci, vostro Paolo.

IMI – INTERNATI MILITARI ITALIANI NEI CAMPI DI LAVORO (2^) – Vitoronzo Pastore

IMI – INTERNATI MILITARI ITALIANI NEI CAMPI DI LAVORO (1^) – Vitoronzo Pastore

 

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