I.M.I. NEI CAMPI DI LAVORO
Cartolina postale tedesca, manoscritta da Paolo MAGRI, internato nella città di Gumbinnen (Prussia Orientale), inoltrata il 16.10.44 per Remedello Sotto, inviata a Gambara (Brescia), timbro di arrivo a Remedello il 4.2.45
Cara sorella e cognato, vengo con queste due righe per dirvi che la mia salute è buona, così spero di tutti voi. Cara Celina, ti ho scritto molte cartoline e da te ho ricevuto solo una risposta, ora mi puoi scrivere utilizzando qualsiasi tipo di corrispondenza; dimmi di Giovanni se trovasi a casa. Abbracci e saluti da tuo fratello che sempre vi pensa, baci ai nipotini, saluti a coloro che chiedono di me, Paolo.
Manoscritta da Mario VALDI, internato nella azienda Kurmark a Berlino, inoltrata il 4.9.44 per Inveruno (Milano), timbro di arrivo il 1° novembre 1944
Cari genitori, dopo un anno possiamo avere corrispondenza più frequente, di salute sto bene, spero così anche di voi. Paolo ha ricevuto una vostra lettera il 16 aprile, dite che state tutti quanti bene; con il passaggio a lavoratore civile mi trovo bene, piace il lavoro che svolgo e soprattutto è migliorato il pasto. Baci a tutti, Mario.
Manoscritta da Angelo ZAVARETTO, internato nella azienda Hasse-Wrede a Berlino, inoltrata l’1.12.44 per Marghera (Venezia), timbro di arrivo il 18.2.45
Manoscritta da Guido GIACHETTI, internato nel Lager italiano a Gersthofen, inoltrata il 25.11.44 per Lessona (Vercelli), timbro di arrivo il 4.1.45
Carissimi, ho ricevuto con molto piacere la vostra con la data del 6 novembre, lettera tanto bella compilata da diverse mani. Lieto in modo indescrivibile di leggere uno scritto di Florinda. “A te i miei auguri più cari, per l’ottima carriera di studi. In questo frattempo di separazione coatta faccio voti affinché anch’io mi ci possa affiancare a te con la massima sollecitudine in questa nobile e mia cara attività”. Ti ringrazio cordialmente dell’invito, assicurandoti fin d’ora che parteciperò immancabilmente alla tua festa anche a costo di infliggere un duro colpo all’economia domestica. Vi immagino, e partecipo col pensiero, traendone immenso conforto, tutti riuniti nell’intimità familiare. È forse questo l’unico nesso per poter resistere a tutti i colpi che questo crudele destino ancora ci riserva. Ho ricevuto il pacco vestiario integro e a riguardo vi ho già scritto in precedenza. Vi saluto tanto, tanto caramente, particolarmente a mamma e papà, Guido.
Manoscritta da Dino COLLA, internato in un Lager a Oberottmarshausen (land della Baviera), inoltrata il 12.6.44 per Varallo Sesia (Vercelli)
Carissimo zio, zia e cuginetti, da molto tempo attendo vostre notizie, ma finora nulla ricevetti. Vi ho già scritto una cartolina un mese fa. Io qui sto bene, siamo tutti insieme e lavoriamo lungo la ferrovia. Mandatemi vostre notizie che mi faranno molto piacere. Cercate di incoraggiare un po’ la mamma che certo sarà molto in pensiero. Ricordandovi sempre, invio sinceri saluti e baci, vostro aff.mo nipote Dino.
Manoscritta da Dino COLLA, internato in un Lager a Oberottmarshausen (land della Baviera), inoltrata il 12.6.44 per Varallo Sesia (Vercelli)
Carissimo zio, zia e cuginetti, da molto tempo attendo vostre notizie, ma finora nulla ricevetti. Vi ho già scritto una cartolina un mese fa. Io qui sto bene, siamo tutti insieme e lavoriamo lungo la ferrovia. Mandatemi vostre notizie che mi faranno molto piacere. Cercate di incoraggiare un po’ la mamma che certo sarà molto in pensiero. Ricordandovi sempre, invio sinceri saluti e baci, vostro aff.mo nipote Dino.
Manoscritta da Carlo MARCHINI, internato nel Lager 13B a Buchloe (land della Baviera), inoltrata il 15.9.44 per Varallo Sesia (Vercelli)
Carissimi, dalla lettera di Maria Teresa con la data 4 agosto non ho avuto più vostre notizie, tuttavia questo non mi dà pensiero poiché capisco benissimo quale sia la causa. Vi spero sempre in buona salute come pure il mio presente, ad ogni modo vi posso accertare di stare benissimo, di lavorare regolarmente e di farmi buona compagnia con i soliti Valvesiani, e spero che abbiate ricevuto la cartolina con il nome di tutti e dieci. Qui il tempo si è fatto un po’ frescolino, perciò si sta meglio e si lavora con meno fatica. Ora termino, augurando un presto arrivederci e inviandovi tanti cari saluti e baci a tutti, vostro aff.mo Carlo.
Manoscritta da Attilio ADALBERTI, internato nel Gemeinschaftslager in Nürnberg (land della Baviera), inoltrata il 6.2.45 per Vercelli
Cara famiglia, giorni or sono ho ricevuto una vostra lettera; sono rimasto molto lieto che godiate buona salute e gioioso delle vostre notizie dopo sei lunghi mesi, ero molto preoccupato per voi. Ho saputo che avete fatto di tutto per accontentare Pier Giorgio, spero che abbia fatto un Buon Natale e spero anche di voi tutti. Io sto bene. Mentre scrivo sono qui con me Pierino, Mario e Bianchini, mi dicono di salutarvi e mi pregano di avvisare le rispettive famiglie, sono privi di notizie da casa. Vi porgo saluti da parte mia, vi bacio e vi abbraccio tutti e coraggio, speriamo di rivedervi tutti, Attilio.
Manoscritta da Giuseppe JACCO, internato Thüringer Lager, inoltrata il 15.1.45 per Greggio (Vercelli)
Cara sorella, ti avviso che fino ad ora ho ricevuto 13 pacchi, quanti ne hai spedito? Se all’arrivo di questa mia non hai spedito questa roba ti prego di mandarmela. Il vestito bleu, il soprabito, un paio di scarpe e un paio di guanti, la cinghia, il gilè di lana, un paio di calze. Se non basta per un pacco, ne fai due. I miei amici hanno ricevuto il vestiario chiesto a suo tempo. La salute va bene, spero di voi tutti; sono 4 mesi che non ricevo vostre notizie. Sono preoccupato. Fatemi sapere notizie. Saluti e baci a tutti, tuo fratello Giuseppe.
Manoscritta il 5.2.45 da Michele FINOTELLO, internato nel Gemeinschaftslager a Berlin Tegel, inoltrata il 27.2.45 per Vercelli
Cari genitori, con molto piacere vi scrivo queste righe per farvi sapere del mio buono stato di salute, spero così anche di voi. Il mese scorso ho ricevuto il pacco, sono stato molto contento; ho spedito due lettere e una mia fotografia, spero che le riceviate, almeno una, sono quasi tre mesi che non ricevo nessuna corrispondenza. Sappiamo entrambi le notizie, forse voi più di me, coraggio, si avvicina il giorno del nostro ritorno, baci a tutti, vostro figlio Michele.
Manoscritta il 20.10.44 da Michele FERRARI, internato nel Lager italiano di Niedermarsberg (Westfalia), inoltrata il 20.10.44 per Buttogno (Vercelli, ora Verbania)
Manoscritta il 8.10.44 da Elia COLOMBO, internato nel Lager di Rothenburg (land della Baviera), inoltrata il 9.10.44 per Inveruno (Milano)
Carissimi genitori, vengo ancora a darvi notizie, adesso sono civile, ma non fatevi illusione, sto meglio di prima, e uguale come sapete, si lavora dalla mattina alla sera, sono stanco, non vedo l’ora di tornare a casa per essere libero. Da oltre tre mesi che non ricevo posta da voi, sono preoccupato, ho timore che vi sia successo qualcosa. Cercate di scrivere più sovente, almeno qualcosa arriverà. Tanti saluti a tutti, baci e abbracci a voi, vostro figlio Elia.
Manoscritta il 11.9.44 da Agostino GIOIA, internato a Andreashütte Oberschlesien (Polonia), inoltrata il 14.9.44 per Inveruno (Milano), timbro di arrivo il 27.9.44
Caro padre, mi trovo ancora al solito posto, siamo passati civili, è migliorata di poco la disciplina e niente più, tutto come prima. Di salute sto bene come spero di voi tutti. Finora ho ricevuto solo 5 pacchi, spero che ne arrivino altri che sono in viaggio, ne ho proprio bisogno, pane, pasta, riso, salami, scatolette. Non ho altro da dirvi, saluti a tutti in famiglia, tanti abbracci e baci a voi, vostro figlio Agostino.
Manoscritta il 30.10.44 da Guido DELL’ACQUA, internato a Lager III di Dombrowa (Polonia), inoltrata il 31.10.44 per Inveruno (Milano), timbro di arrivo il 26.11.44
Carissimi genitori, vi faccio sapere che dal 1° settembre abbiamo cambiato la nostra posizione, siamo lavoratori civili; è cambiato qualcosa, non abbiamo la guardia dietro al sedere. Io sto bene di salute, come spero di voi. Dal 1° settembre che non vi scrivo, fino all’altro ieri non potevamo comprare le cartoline e ho cambiato posto, ora mi trovo in Polonia, si sta un po’ meglio. L’altra settimana ho ricevuto due pacchi, vi ringrazio per tutto quello che fate per me. Speriamo che tutto finisca presto, non se ne può più di questa vita, per riabbracciarvi e non lasciarvi più. Abbracci e bacioni a te, cara mamma, e a tutti i famigliari, Guido.
Manoscritta il 12.10.44 da Carlo GRIMI, internato nel blocco 10 del Lager in Feldhause-Essen (Renania Settendrionale, Westfalia), inoltrata il 14.10.44 per Inveruno (Milano), timbro di arrivo il 25.11.44
Carissima moglie, dopo tanto tempo ho ricevuto l’altra amata cartolina; è gioia immensa leggere che stai bene. Cara Maria, ora puoi scrivere spesso, siamo borghesi e possiamo scriverci quello che vogliamo. Qui mi trovo bene, da mangiare non manca niente, stai tranquilla, speriamo che tutto finisca per poter ritornare tra voi. Baci a te e ai nostri bimbi, un abbraccio, saluti tutti, tuo Carlo.
Manoscritta il 16.10.44 da Luigi ARIOTTI, internato nel Gemeinschaftslager in Magdeburg (Sassonia), inoltrata il 19.10.44 per Inveruno (Milano)
Carissimi genitori, finalmente posso inviarvi mie notizie, ringraziando il Signore la salute è buona. Il mio ritardo è dovuto al passaggio a prigioniero civile; da pochi giorni è possibile inviare la corrispondenza, speriamo che ora, diversamente da prima, è possibile scrivere qualunque cosa (speriamo). Per cortesia se potete inviarmi un pacco con il vestito completo e scarpe civili, le sigarette o il tabacco. L’alimentazione è migliorata, nella brodaglia ci mettono qualcosa di sostanza. Non ricevo vostra posta da oltre 2 mesi, spero che stiate bene, per ora non ho altro da dirvi, abbracci e baci a tutti e saluti a tutti coloro che chiedono di me, vostro Luigi.
Manoscritta il 5.2.45 da Antonio BOSA, internato Hildesheim (bassa Sassonia), inoltrata il 7.2.45 per Castelgomberto (Vicenza)
Mia cara moglie, con tanto piacere ho ricevuto la tua lettera di Natale, e pure una di mia mamma. Nella tua ebbi la cara sorpresa di trovare la fotografia di Adriano, se come spero questa la ricevi fargli capire che il papà gli ha dato tanti baci. Ora sono per voi e specie per te più contento di prima per le tue abbastanza buone notizie e della buona salute di tutti come pure di mia madre e famiglia. Ora ti resta riscuotere la moneta spedita lo scorso mese compreso dicembre; spero così potete cavarvela almeno col mangiare e sperare nella Grazia di ritornare a casa nostra, è tutto ciò che mi sta a cuore e che desidero. Io pure sto bene di salute; sempre la solita vita e lavoro. Ho bisogno di vestire d’inverno. Tutto insieme ricevete tanti baci e affettuosi saluti, pure a mamma e famiglia e a casa tua, vi abbraccio tuo Antonio e papà.
IMI – INTERNATI MILITARI ITALIANI NEI CAMPI DI LAVORO (1^) – Vitoronzo Pastore