Internati Militari Italiani
Corrispondenze dai campi di lavoro inoltrate con cartoline postali tedesche da 6 pfenning
Con il passaggio a lavoratori civili (obbligati), diversi comandanti dei campi di lavoro concessero l’utilizzo di inoltrare alle famiglie le cartoline postali del Reich. Queste venivano acquistate dagli Internati tramite il pagamento del lavoro prestato. Una possibilità consentita solo a coloro che lavoravano nelle medie e grandi aziende dotate di uno spaccio con forniture di piccoli oggetti utili alla vita quotidiana dei detenuti.
Cartolina postale tedesca da 6 pfennig, manoscritta da Mario CARRARA internato a Wohnlager Schleissheimerstrasse Monaco 13, inoltrata il 22.8.44 per Nembro (Bergamo); la cartolina riporta tre bolli di controllo (Ad – 7234 – 7138)
Carissima moglie, mandandoti questo mio scritto ti assicuro della mia buona salute, come sperando di te e dei bambini. Sono in ansia, non ricevo tue notizie da oltre tre mesi, ti prego di scrivermi presto. Un affettuoso bacio alle bambine, salutami tanto mio padre e tutti quelli che domandano di me. Saluti e baci affettuosi sperando in un bel arrivederci presto da chi sempre ti ricorda. Scrivimi presto.
Manoscritta da Aldo MORINI internato a Gemeinschaftslager Großhartmannsdorf (Sassonia), inoltrata il 12.1.45 per Salsomaggiore (Parma); la cartolina riporta tre bolli di controllo (Ad – 5796 – 7124)
Mia cara Livia e bambini, spero che questa mia vi trovi tutti in ottima salute, come pure vi posso assicurare di me. Ieri ho ricevuto la tua lettera. Quando mi scrive dell’azienda fammi sapere come ti trovi. Mi raccomando i bambini, stai tranquilla e non pensare a me, vi bacio tutti, Aldo. Dai tanti baci ai bambini per me.
Manoscritta da Luigi GRAZIOLI, internato a Gemeinschaftslager Saal/Donau (Baviera), inoltrata il 9.11.44 per Codogno (Milano); la cartolina riporta 2 bolli di controllo (Ad – 7124)
Cari genitori, vengo a voi con questa mia per farvi sapere che ho ricevuto la vostra lettera del settembre scorso. Mi scrivete che avete spedito molti pacchi, ad oggi ne ho ricevuto solo 5, spero che mi arrivano anche gli altri. Ad ogni modo ora stiamo meglio di prima. Abbracci e baci, salutatemi tutti, Luigi.
Cartolina postale tedesca (francobollo asportato), manoscritta da Luigi MOSTOSI, internato a Gemeinschaftslager Lünen-Brunner (Westfalen, Renania Settendrionale), inoltrata il 24.9.44 per Ponte S. Pietro (Bergamo); la cartolina riporta 2 bolli di controllo tedeschi (Ad – 7125) e la censura della R.S.I., Militare di Guerra 31R, e il tondino (30) numero del censore italiano
Carissimi genitori, come sempre la salute è buona, sempre spero di voi miei adorati e di tutti in famiglia. Ringraziando il Signore, fino ad oggi non è mancato nulla, spero così anche per il futuro. Da quando ho cambiato posto non ho ancora ricevuto vostre notizie, spero averne in questi giorni. Spero che sia vicino il giorno per poter riabbracciarvi per sempre, intanto mi raccomando di tenervi bene in salute e lasciare che tutto vada per il meglio. Bacioni cari a tutti, vostro figlio Gino.
Manoscritta da Angelo TOSCO, internato a Gemeinschaftslager VI P, Ludwigshafen am Rheim (Renania-Palatinato), inoltrata il 27.12.44 per Pianezza (Torino); la cartolina riporta 3 bolli di controllo (Ad -7211 – 18), della Commissione Provinciale di Censura 33R di Torino e il tondino (87) numero del censore italiano
Carissima Rita, ti scrivo per comunicarti che la mia situazione è sempre traballante in quanto non ho ancora direttive circa lo svolgimento delle mie mansioni. Ora dormo in una baracca sulle rive del Reno a pochi metri da un solidissimo rifugio, con me ho sei compagni e ci aggiustiamo alla meglio. Spero che tu, Ada e Papi stiate bene. Io sto bene, il morale è quello che è, penso sempre al giorno che finirà questo strazio di esserti lontano, ormai non vivo altro per il giorno che saremo tutti riuniti e dimenticheremo nella tenerezza tutti i brutti mesi che siamo stati divisi. Coraggio, amore mio, abbi fiducia in Dio che solo lui è l’unico essere che ho nella mente. Termino con un’infinità di baci e abbracci per te, per Ada e per mio padre, saluti tutti i parenti, tuo aff.mo Angelo.
Manoscritta da Giuseppe MARINI, internato al Lager Seidenhof, (Mainleus, Baviera), inoltrata il 31.10.44 per Montagnana (Padova); la cartolina riporta 2 bolli di controllo, timbro di arrivo il 12.12.44
Mia carissima Margherita e bambini, ieri con molto piacere ho indossato il vestito che mi hai mandato, era domenica e sono andato alla Santa Messa. Ho ringraziato Dio per la grande gioia concessami per la mia liberazione, e ho pregato con fervore che mi faccia ritornare presto tra voi. Il vestito è giunto in perfetto stato, ha fatto la sua ottima figura. Margherita, non potevi far meglio di così, sono rimasto veramente soddisfatto. Ora non mi manca più nulla, ti do la mia parola che, malgrado il passato triste trascorso, ora vivo abbastanza felicemente e tranquillo, svolgo con buona volontà il mio lavoro, sono ben retribuito, non esagero se ti dico che i denari che assegnati settimanalmente riesco a soddisfare meglio la fame perenne che avevo prima. Oltre alla minestra serale che distribuiscono, ho la possibilità di cuocere e mangiarmi tutta la pasta al burro che voglio, qui il burro non manca. Con molta probabilità presto invierò dei soldi. Sono riconoscente a mamma e zio per i pacchi inviatimi, vi bacio tutti, tuo marito Pino.
Manoscritta da Emilio MAZZELLI, internato in un lager nella cittadina di Passau in Baviera, inoltrata il 31.1.45 per Brescia
Carissimi genitori, dopo lunghi giorni di attesa ecco una bella e gioiosa lettera da casa. Essa porta la data del 4 dicembre scorso, non potete immaginare la mia consolazione di aver ricevuto posta dopo oltre due mesi e per di più di essere contento che sapete già il mio nuovo recapito, anch’io godo di buona salute. Con la nuova situazione ho potuto comprare il paletò e tante altre cose che avevo necessità per la mia persona, soldi guadagnati con il sudore della fronte. Non dubitate, ho fatto il viaggio con una scorta di pane, di burro e di zucchero. Baci e abbracci a voi, salutatemi tutti i parenti e quelli che chiedono di me, vostro aff.mo Emilio.
Manoscritta da Mario VASSALLI, internato in un lager nella cittadina di Moosbierbaum in Austria, inoltrata il 20.11.44 per Strozza (Bergamo)
Carissima mamma, vengo a te con questa mia cartolina per farti sapere che noi due stiamo bene e anche i nostri compagni, spero anche di te e Giuseppe che sempre siete nei nostri pensieri. Cara mamma, l’altro giorno ho ricevuto tre lettere, tutte del mese di ottobre, dici che sono due mesi che non ricevi nostre notizie. Noi scriviamo sempre e non sappiamo perché non vi arrivano. Mi ha scritto Davide, anche lui dice che sta bene, si trova molto lontano da noi e non può venirci a trovare. Il 6 di questo mese c’è stato un bombardamento, degli Italiani non vi sono né morti, né feriti. Speriamo che non si ripeta, tutti i giorni suona l’allarme. Cara mamma, tu vuoi sapere se mangiamo abbastanza, non si mangia troppo ma mangiamo lo stesso, non pensare male della fame, non moriamo, stai tranquilla. Tanti cari saluti e baci a te e Giuseppe da me e da Egidio, che sempre sogniamo di rivederci presto, tuo figlio Mario.
Manoscritta da Fiorenzo PIASENTE, internato al Lager Mühl (Reutte – Tirolo, Austria), inoltrata il 9.11.44 per Pieve Tesino (Trento)
Egregio Signor Commissario, vengo a Voi pregandola umilmente di un piacere: da molto tempo non ricevo notizie da mia moglie Viola Piasente, abitante in via…, prego di interessarmi affinchè io possa averle. Vi ringrazio, vi mando i miei più distinti saluti, camerata Fiorenzo Piasente.
Manoscritta da Angelo NASCIMBEN, internato in un lager dislocato tra Fassberg e Unterlüss (Bassa Sassonia), inoltrata il 31.8.44, per Massanzago (Padova)
Carissimi genitori, con grande gioia oggi ho ricevuto una vostra lettera dalla quale godo di leggere che siete in buona salute, vi assicuro anche di me. Ho inteso che andate abbastanza bene, il raccolto è stato positivo, sono contento. Io qui mi trovo bene in tutto, per il lavoro e anche per il mangiare, spero che vada sempre così. Non pensate a me, datevi coraggio, sempre, prima o dopo tutto finirà. Saluti, baci dal vostro Angelo.
Manoscritta da Giovacchino BOTTI, internato a Gemeinschaftslager Wesermünde Lehe (provincia di Hannover), inoltrata il 21.9.44 per S. Giovanni di Casarsa (Udine)
Caro padre, con queste due righe vengo a farvi sapere della mia buona salute, come pure spero di voi; avrete ricevuto l’altra mia cartolina, mi trovo in Germania, sono partito il 3 agosto e sono arrivato il 18, per il momento non ho altro, saluto voi tutti di famiglia, baci a mamma, vostro figlio Giovacchino.
Manoscritta da Pietro PERON, internato al Lager 48 di Linz, inoltrata il 2.9.44 per Massanzago (Padova), timbro di arrivo il 13.9.44
Cara moglie, da giorni ho ricevuto la tua lettera dove mi parli di tuo fratello Angelo, che lui si trova in Germania. Cara Ida, mi dici che stai bene come pure le bambine, di Milena non mi dici mai niente, piacerebbe sapere cosa fa e come si comporta. Io sto bene, non pensare a me; per il momento le cose vanno bene e sono più tranquillo. Penso alla situazione di tuo fratello, aveva la possibilità di star bene se avesse fatto la scelta migliore. Saluti, abbracci e baci a te e ai bambini, baci alle nostre mamme e papà, speriamo che tutto finisca per non separarci mai più, Pietro.
Manoscritta da Antonio MARCHETTO, internato al Lager italiano n° 9 Blankenfelde n° 64, Berlino, inoltrata il 10.7.44 per Massanzago (Padova), timbro di arrivo il 18.8.44
Carissima moglie, non avendo tue notizie vengo con questa mia per dirti che godo buona salute, così spero di te e dei nostri cari figli. Cara Olga, il mio lavoro è sempre il solito, per il resto va tutto bene. Ti faccio sapere che domani ti spedisco un vaglia di trecento marchi, spero che arrivi. Coraggio, tutto finirà, baci a tutti voi, tuo marito Antonio.
Manoscritta da Edoardo GIACOMAZZI, internato al Lager 2, Heid-Weser-Kamp, baracca n° 32, dislocato a Neuenkirche, (Renania Settendrionale, Westfalia) inoltrata il 10.1.45 per Calcinato (Brescia)
Carissimo babbo, vengo con questa mie due righe per darvi mie notizie, la mia salute è buona come spero di voi tutti in famiglia. Babbo, attendo sempre vostre notizie e l’indirizzo di Ulisse. Ho scritto parecchie volte senza ricevere vostra risposta. Saluti e abbracci a tutti, baci a te e alla mamma, vostro figlio Edoardo che sempre vi pensa.
IMI – INTERNATI MILITARI ITALIANI NEI CAMPI DI LAVORO (2^) – Vitoronzo Pastore