STAMMLAGER V A
Costruito sul sito di un ex campo militare tedesco alla periferia sud di Ludwigsburg, un tempo erano alloggiate le truppe di cavallerie tedesche e loro cavalli. Nel mese di ottobre 1939, le scuderie, in mattoni rossi, furono convertite in caserme per ospitare prigionieri; ulteriori baracche di legno furono costruite per accogliere la crescente popolazione carceraria.
I tetti degli edifici furono segnati “KG” per Kriegsgefangenen, che significava “prigionieri di guerra” e grandi croci rosse per garantire che aerei alleati non prendessero di mira lo Stalag.
I primi prigionieri furono Polacchi provenienti dall’invasione tedesca della Polonia nel 1939. Col procedere della guerra “ospitò” prigionieri di altre nazionalità. La più grande popolazione presente all’interno del campo era sovietica seguita dai Francesi, Belgi, Olandesi, Inglesi e del Commonwealth, Italiani e Americani. Molti prigionieri furono trasferiti in Campi di lavoro della zona, in fabbriche, per riparazioni di strade e ferrovie, in aziende agricole. Tuttavia, l’amministrazione di questi Arbeitskommando fu affidata al campo principale, che era anche responsabile della Divisione Internazionale della Croce Rossa, distribuzione pacchi e servizio di posta.
Il campo venne liberato la sera di Pasqua, 1° aprile 1945.
Biglietto postale manoscritto l’11.3.45 dal sergente maggiore Giuseppe CONTARDO, matricola 69371, inoltrato per Sommariva del Bosco (Cuneo) timbro di arrivo il 26.6.45
Mia adorata creatura, dopo lunghi mesi, ecco nuovamente la posta: posta per un prigioniero, è tanto, è molto, è tutto. Molto mi ha tranquillizzato l’ultima del 23 gennaio c. a., sono contento che tu abbia ingranato, era quello che desideravo, era quello che i voleva. Anch’io non sto male, dato le contingenze attuali. Spero e mi auguro che avvenga il compimento del tuo grande desiderio: ritornare, ritornare in seno a te, in seno alla mia Martuccia, ai mie amati bambini. Questo desiderio è diventato ora una vera ossessione, tanto che anche dormire mi è diventato impossibile: ho sempre davanti te, i nostri figli, cosa farei per raggiungervi. Arriverà pure questo momento e speriamo presto. Auguri per Pasqua. E la ditta? Ricambi e saluti a tutti. Ti ho mandato tanto moduli per pacchi e non ho capito come non siano arrivati. Saluti cari a tutti in famiglia, bacioni ai piccoli e a te, mia dolcezza, mio bene, tutte le carezze e le affettuosità più care, bacioni più ardenti, infiniti, tuo Giuseppe.
Cartolina di risposta inoltrata per il tenente Giovanni GENTILE, matricola 24668, inoltrata da Raffadali (Agrigento), con indicazioni per la spedizione di un pacco
Manoscritta il 14.5.44 da Giuseppe BIELLA, matricola 41092, inoltrata per Pralungo (Biella)
Amata Teresa, ti noto di star bene in salute, come spero di te e del nostro adorato Alfio. Speriamo prestissimo di poterci abbracciare e di non lasciarci più. Mi raccomando per la tua salute e del nostro omino, lo sai come lo voglio, se li merita. Ho ricevuto notizie dai miei. Unito al nostro Alfio, ricevi baci e bacioni, tuo marito Giuseppe.
Cartolina di risposta per Francesco SOLLAZZO, matricola 47404, inoltrata il 5.3.44 dall’Ufficio postale di Diamante (Cosenza)
Carissimo figlio, con gioia abbiamo appreso tue buone notizie. Stiamo benissimo e speriamo di rivederci presto e sani. Scrivi quando puoi ed abbici sempre presenti. Con tua madre, Pasqualino e Dante ti abbracciamo, tuo padre.
Cartolina di risposta per Giuseppe DE PALO, matricola 51646, inoltrata da Napoli-ferrovia, all’arrivo venne inoltrata al Campo di concentramento XII A, campo di lavoro 1599
Carissimo Peppino, mi fa molto piacere di sentire tue buone notizie, tutti speriamo che ritorni presto. Io e Rosa ci siamo sposati il 2.4.44. Ti saluto tuo cognato Giuseppe Vignali. Baci da tuo fratello Pasquale. Bacioni cari da Giuseppina, Tommaso e Riccardo.
Manoscritta il 7.11.43 da Giovanni ACCIARRI, matricola 46857, inoltrata per Costignano (Ascoli Piceno)
Caro padre, vengo con questa mia per farti sapere che mi trovo bene in salute, così spero di voi tutti in famiglia. Mi trovo prigioniero in Germania, per scrivere utilizzate solo l’allegato. Addio a tutti, vostro Giovanni.
Manoscritta il 19.11.43 da Eligio FRANSCIS, matricola 45870, inoltrata per Mongrando, (Vercelli, ora Biella)
Cara mamma, giorni or sono ti ho scritto, nulla ho ricevuto, spero in bene. la mia salute è biona, come spero che sia simile di te. Dove mi trovo non c’è male. Con cuore e affetto ricevi saluti e bacioni, tuo figlio Eligio.
Manoscritta il 20.8.44 da Mario GUABELLO, matricola 45869, inoltrata per Mongrado, (Vercelli, ora Biella)
Mamma cara, dalle tue ultime lettere apprendo con piacere che vi trovate tutti in buona salute, per il presente, posso dire altrettanto di me. Ho ricevuto buone notizie da Igor, spero che anche Irma si sia stabilita. Grazie del pacco e ricambia a tutti i saluti. A te un abbraccio e baci, Mario.
Manoscritta da il 23.1.44 da Carlo BELLOTTI, matricola 47565, inoltrata per Busto Arsizio (Varese)
Carissimo Don Mario, finalmente dopo molto tempo vengo a voi dandovi mie nuove. Io mi trovo bene, la salute è buona, così spero pure di voi e colleghi d’Associazione. Scusatemi se non vi scrivo di frequente, causa di forza maggiore. Novità nulla! Gradite i miei cordiali saluti a voi e tutti i colleghi d’Associazione in Cristo RE, Carlo Bellotti.
Manoscritta il 4.6.44 da Giovanni UBISIO, matricola 46763, inoltrata per Casaleggio (Novara)
Carissima moglie, vengo sempre con queste poche righe per darti mie notizie, di salute sto bene e così spero sempre di te, della nostra bambina e di tutti in famiglia. Ho ricevuto il terzo pacco, grazie. Gli alimenti che mi invii sono indispensabili. Baci e baci, tuo Giovanni.
Manoscritta da Arturo BARONE, matricola 40583, inoltrata il 6.4.44 per Trobaso, (Novara, ora Verbania)
Carissimi, dopo le 2 lettere della Gina non ho più ricevuto vostre notizie, inviatemi l’indirizzo di Nino. Fatemi sapere qualcosa del mio lavoro. Io sto bene, spero che sia così di voi tutti. Ora siamo abbonati ai giornali-stampa-corriere. Attendo vostre notizie, saluti e baci a tutti, Arturo.
Manoscritta 2.4.44 da Pietro TRABUCCO, matricola 41042, inoltrata per Trivero, (Vercelli, ora Biella)
Carissima moglie, non sono giunti i pacchi, la tua ultima cartolina della quale non ho potuto trattenere il pianto nel vedermi arrivare tanta roba che avrebbe servito per te e Ginetta, e per di più, saperti disoccupata da mesi e senza sussidio; mentre i miei compagni li ricevono. Occorre andare al Municipio per il sussidio indennità per prigionieri. Baci Pierino.