I.M.I. Internati Militari Italiani

I.M.I. – STALAG 327 – Vitoronzo Pastore

Corrispondenze dallo Stalag 327

Lo Stalag 327 era situato a Neribka-Pikulic presso Przemysl, nella Polonia sud orientale, fu attivo dal dicembre del 1942 al luglio del 1944. Qui vennero internati i soldati italiani dopo l’8 settembre 1943. Il comando del campo era in mano a un capitano delle SS Lagerführer Reyner.

Dopo l’invasione tedesca dell’Urss nell’estate del 1941, molti militari sovietici furono condotti al 327. Con l’arrivo dei prigionieri italiani, soprattutto ufficiali, si registrarono fatti orribili al di là di ogni rispetto per la dignità umana. Essi furono lasciati morire di fame, di stenti, di malattie; furono circa 3.000 gli internati militati italiani morti e sepolti in undici grandi fosse comuni. Parte dei resti di sole tre tombe furono riesumate nel 1963 e trasferiti presso il cimitero militare di Nehrybka.

Nel 2003 furono condotte altre ricerche con ulteriore conferme e recupero di altri 2.500 corpi di soldati sia sovietici sia italiani. Gli specialisti che lavorarono agli scavi non esclusero altri ritrovamenti. Intanto, furono recuperate alcune piastrine sovietiche e italiane e pochi oggetti personali, spazzolini da denti, pettini, cucchiai e croci ortodosse.

Manoscritto il 10 aprile 1944, inoltrato l’11.4.44 dall’Ufficio postale di Thiene (Vicenza) per il Sottotenente Silvio CANALE

Caro Silvio, rispondo a nome della mamma e di tutti. La tua ultima è del 3 febbraio u.s. a meno che tu non abbia confuso con mano. Ad ogni modo godiamo ottima salute e del tuo stato d’animo abbastanza tranquillo e sereno. Mamma e Amalia sono ora a Fanè e con loro ci sono le mie bambine. Lorenzo ed io ci stiamo riprendendo lentamente dalla una grave disavventura. Proprio ci è toccata grossa e con tutto questo, Lorenzo ancora può chiamarsi molto fortunato a seguito di quello che immagini in questo periodo specialmente della questione politica. È stato trasferito e non si sa in quale zona. La casa di Roma è in mano ad amici, quindi puoi stare tranquillo. Giovanni risulta essere a Montebelluna con la piccola Lucia, stanno bene come tutti gli altri. Io sono sempre a casa e mi occupo solo del mio lavoro e famiglia, l’animo è però agitato per la situazione venutasi a creare, ma tutto si risolverà. Saluti da tutti e particolarmente da mamma. Abbracci e baci, Gino.

Manoscritto il 9 novembre 1943 da Fulvia Concaro  Guidoni da Vercelli per il Colonnello Ernesto CONCARO

Mio Ernesto, non puoi pensare con quanta emozione ho letta la prima tua lettera dalla Germania. Risposi a suo tempo alla tua cartolina ed ho spedito giorni fa una lettera simile a questa. Spedii il giorno so ottobre un pacco con indumenti e oggetti vari. Un’altra volta ti accluderò un elenco. Stai tranquillo per me. sono qui con mamma, come già ti ho detto, arrivai il 19 settembre. Non ci manca nulla e tutto è calmo. Lavoro molto per te e ti penso immensamente. Gina che mi ha rimandata la tua, ha preso nota di quanto ti serve e ti spedirà lei il pacco quando arriverà il modulo. Dice che a lei sarà più facile procurarsi quanto chiedi. Sto facendoti dei calzettoni di lana che ti terranno molto caldo. Anche io sempre la sera ti do la mia manina da stringere e il pensiero che tu puoi non sentire il mio amore, mi conforta pensando che ti aiuta in questo momento. Vorrei tanto sapere di più di te. ci scriviamo sempre con la Maritoni ed anche la Francese. Ti lascio con tutto l’amore. Fiù tua.

I.M.I. STALAG 366 – Vitoronzo Pastore

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