Oflag 77
L’Oflag 77 era situato a Deblin-Irena, nelle vicinanze dello Stalag 307. In esso serpeggiava la fame; le trepidazioni e le condizioni di vita erano insostenibili; il passatempo principale era quello di dividere quel pochissimo cibo privo di qualsiasi potere nutritivo. Furono molti a star male e non tutti avevano indumenti tali da sopportare il freddo e le intemperie. Quando veniva chiesto il ricovero in infermeria, circa 500 non tornarono indietro. Testimonianze raccontano che morivano tutti e sepolti subito.
Cartolina di risposta per l’Oflag 77, inoltrata il 20.3.44 dall’Ufficio postale di Montebelluna (Treviso), per il sottotenente Giustino BISOL, matricola 25799
Mio caro Giustino, anche oggi abbiamo avuto la gioia di ricevere tue notizie, noi tutti bene, Piero sta bene, è venuto ieri un operaio che era con lui a portarci sue notizie, è tanto triste perché non riceve nostra posta. Preghiamo il Signore che presto ci faccia riabbracciare tutti. Auguri per il tuo onomastico e per la Santa Pasqua, ti abbracciamo tutti affettuosamente, tua mamma.
Biglietto dell’Oflag 77, 1° Blocco, manoscritto il 29.2.44 dal sottotenente Salvatore CAPOCHIANI, matricola 6902, inoltrato il 4.3.44 per Borgo al Monticano (Treviso)
Carissimo papà, riprendo a scrivere la lettera in pari data che non ho potuto completare per brevità di spazio. Come vi dicevo, oggi ho ricevuto due vostre lettere tramite la Croce Rossa. Fin’ora non ho ricevuto nessun pacco, se non ci spostano, spero di riceverne qualcuno tra 25-40 giorni dal giorno della spedizione. Per me non abbiate troppe preoccupazioni che fin’ora la Provvidenza mi ha aiutato facendomi star bene, e spero che continui ad aiutarmi fino al sospirato giorno che potremo riabbracciarci. Fatemi sapere se vi passano il mio stipendio, come mi ha detto, lo riceve anche un mio collega. Ho immenso piacere nell’apprendere che i miei nipotini crescono bene. Saluto e abbraccio il caro nonno Emilio, a voi tutti un abbraccio e baci da vostro figlio Salvatore.
I. M. I. STALAG 307 – LA FORTEZZA DELLA MORTE – Vitoronzo Pastore