Stammlager XVIII C (317)
Il Cimitero Russo
Nel marzo 1941, a Markt Pongau (oggi St. Johann Pongau) venne prevista la realizzazione di uno Stammlager per prigionieri di guerra per un massimo di 10.000 unità e una forza di 1.000 uomini di guardia. Lo Stalag era ancora pienamente in costruzione quando arrivarono i primi prigionieri dalla Francia, subito dopo arrivarono i Serbi e i Polacchi, nell’estate vennero alloggiati i Sovietici. Dal momento che le baracche erano insufficienti per il gran numero di prigionieri, vennero erette le tende. A volte, la popolazione dello Stalag raggiunse 30.000 ospiti; i Francesi (10.000) furono numericamente il gruppo più consistente seguiti dai Sovietici. Lo Stalag venne diviso in un campo a nord, “campo russo”, e un campo sud, “campo francese” con prigionieri provenienti da 9 nazioni. Dopo l’8 settembre arrivarono i prigionieri italiani.
I prigionieri vennero utilizzati per il lavoro forzato nelle fabbriche e nell’agricoltura; quelli russi, considerati “Razza inferiore”, vissero in condizioni disumane. Molti morivano per sfinimento, per congelamento, per epidemie, per fame o perché giustiziati. Tutti i giorni morivano 40 Russi; lo spazio nel cimitero locale non fu più sufficiente e ne venne costruito uno nuovo in prossimità dello Stalag, ora chiamato il “Cimitero russo”. In totale furono sepolti circa 4.000 prigionieri principalmente della Russia.
Oggi dello Stalag non rimane che un piccolo giardino con un monumento che ricorda quel cimitero. Un sondaggio avvenuto qualche anno fa, eseguito da un gruppo di studenti di St. Johann, dimostrò che la maggior parte della popolazione conosceva ben poco della storia dello Stalag.
Cartolina di risposta, inoltrata il 21.1.44 dall’Ufficio postale di Alseno (Piacenza) per Giulio TELEGRAFINI, matricola 35277, campo di lavoro 7614
Carissimo figlio, oggi mi sono giunte due tue cartoline, siamo tutti spiacenti che non ricevi nostre notizie, abbiamo risposto a tutte le tue. Noi stiamo tutti bene. Saluti e baci da tutti.
Inoltrata il 16.11.43 dall’Ufficio postale di Piano del Voglio (Bologna) per il sergente Luciano LENZI, matricola 34634, campo di lavoro 27592
Felicissimi di aver avuto tue notizie, ti assicuriamo che stiamo tutti bene compreso i bimbi, crescono bene e sono la nostra gioia. Il nostro pensiero è sempre per te. Ti baciamo tutti con tanto affetto. I bimbi chiamano già mamma, ancora bacioni, Adriana.
Inoltrata il 10.8.44 da Luciano LENZI per Bologna
Mia cara Adriana,non ho nulla di nuovo, la mia vita continua col solito ritmo malinconico e deplorante,la salute è buona e tanti pensieri sono per voi. Prego Iddio che vi assista e ci faccia riunire presto nella nostra casa. Tanti, tanti cari bacioni a te, piccoli, babbo e mamma. Ti abbraccio tuo Luciano.
Manoscritta e inoltrata il 28.8.44 da Tino BAISTRACCHI per Fiorenzuola d’Arda
Miei carissimi, è già qualche settimana che non ricevo vostre notizie, spero che starete bene come è di me. Fatemi sapere come state e desidero sapere notizie degli amici. Valenti vi saluta. Tanti bacioni anche a gli zii e conoscenti, vostro figlio Tino.
Manoscritta il 11.11.43 dal geniere Tino BAISTRACCHI, matricola 35276, campo di lavoro 27438GW, inoltrata l’11.11.43 per Fiorenzuola d’Arda (Piacenza)
Carissimi genitori, sto bene, mi trovo prigioniero dei Tedeschi in Austria insieme a TELEGRAFINI e a VALENTI, non pensate male, sempre coraggio, fatemi sapere qualcosa di Guido, scrivete presto, baci da vostro figlio Tino.
Manoscritta il 24.1.44 da Carlo ROSBATI, matricola 35787, campo di lavoro 27603GW, inoltrata il 29.1.44 per Cardano al Campo (Varese), timbro di arrivo il 5.2.44
Cara mamma, vengo a te con questa mia per comunicarvi che la salute è buona, spero altrettanto di te e tutti voi. Ti prego inviarmi qualche paio di calze, maglie e qualche cosa da mangiare; qui mi trovo bene, solo che non posso campare; il modulo legato serve per spedire il pacco. Tanti saluti e baci vostro figlio Carlo.
I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI NELLO STALAG XVIII A – Vitoronzo Pastore