Stammlager IX B
Lo Stalag IX-B (noto anche come Bad Orb) era dislocato a sud-est della città di Bad Orb nell’Assia, sulla cima di una montagna. Il quartier generale tedesco era al livello inferiore. Più in alto era situato il composto dei Russi. Il campo venne originariamente creato dall’esercito tedesco durante la prima guerra mondiale.
Ebbe fama di essere uno dei peggiori Stalags, soprattutto quando venne sovraffollato nel 1945 dall’arrivo delle truppe americane.
Nel dicembre 1939 fu di nuovo ripreso dall’esercito e utilizzato per ospitare prigionieri polacchi inviati a lavorare nella zona, in particolare nelle miniere di sale. Si unirono a giugno 1940 i Francesi fatti prigionieri durante la battaglia di Francia, e, nel 1941 dai prigionieri jugoslavi arrivati dalla Campagna dei Balcani, in gran parte serbi. Nel 1942 arrivarono i primi prigionieri Sovietici, e nel 1943, dopo l’armistizio, i prigionieri Italiani e alla fine di dicembre 1944, vennero ospitati gli americani catturati nella Battaglia delle Ardenne.
Lo Stalag venne liberato la mattina del 2 aprile 1945 da truppe americane, che appresero le condizioni pietose dei prigionieri e verso mezzogiorno, unità americane svuotarono i negozi della città per soddisfare la fame degli internati dello Stalag IX B.
L’alimentazione dello Stalag era una zuppa praticamente immangiabile, la razione era di 300 gr di pane, 450 gr di patate, 30 gr di carne di cavallo; per un certo periodo fu distribuita una piccola quantità di farina d’avena. Per tutti, durante il 1945 la razione era composta di 210 gr di pane e 290 gr di patate al giorno con la solita zuppa immangiabile. A migliaia di uomini mancavano le posate di ogni genere: cucchiai, forchette o ciotole. Mangiarono nei loro caschi o vecchie lattine o secchi qualsiasi cosa su cui potevano mettere le mani. I sopravvissuti ringraziarono 2.300 pacchi arrivati il 10 marzo del 1945, che diedero loro una speranza di vita.
Lo Stalag era composto di caserme con baracche di legno divise in 2 sezioni con un bagno in mezzo. Consisteva in un rubinetto di acqua fredda e un foro di svuotamento latrine in un pozzo nero adiacente, che veniva svuotato e spalato fuori ogni 3 o 4 giorni. Al centro di ogni baracca era collocata una stufa. Per tutti gli inverni, una razione di legno al giorno era pari a quanto ne poteva contenere una bracciata, il riscaldamento era solo per un’ora. I letti erano a castello triplo disposti in gruppi di quattro. Tre baracche erano completamente privi di letti e due altre avevano solo la metà del numero necessario, con il risultato che 1.500 uomini dormivano sui pavimenti. Pochi fortunati ricevettero una coperta, per stare al caldo gli uomini si ammucchiavano in gruppi di 3 o 4. L’illuminazione era insoddisfacente o mancava del tutto. Pochissime baracche avevano tavoli e sedie. Alcuni letti a castello avevano i materassi, altri erano riempiti di paglia che, all’occorrenza, veniva utilizzata al posto di carta igienica. Le latrine all’aperto avevano circa 40 posti a sedere, totalmente insufficienti per le esigenze di 40.000 uomini. Ogni baracca era infestata da cimici, pulci, pidocchi e altri parassiti.
Si presume che lo Stalag IX B venne liberato da truppe americane verso la fine di gennaio 1945.
Manoscritta il 28.4.44 da Francesco IANNELLO, matricola 12577, inoltrata l’8.5.44 per Tropea (Catanzaro)
Genitori carissimi, …Sempre in attesa di vostre notizie, sono passati dieci mesi e il mio pensiero aumenta giorno dopo giorno, coraggio, speriamo che tutto finisca presto per venire ad abbracciarvi tutti, vi ho inviato un modulo per la spedizione di un pacco, se potete solo roba da mangiare, non altro, vostro figlio Franco.
Manoscritta l’1.9.44 da Romano TOGNON, matricola 82777, campo di lavoro 3074, inoltrata l’8.5.44 per Seveso (Milano)
Cari genitori, non vi preoccupate, di salute sto bene, quello che serve è da mangiare, se potete mandatemi un pacco quanto presto che la fame è troppa. Utilizzate la modulistica in allegato. Baci, vostro Romano.
Manoscritta il 2.3.44 da Giovanni BARONI, matricola 15222, campo di lavoro 3053, inoltrata il 16.3.44 per Armeno (Novara)
Cari genitori, …mi sono arrivate vostre notizie, del pacco che mi avete spedito non si è visto neanche l’ombra, vostro figlio Giovanni sempre in buona salute.
I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANE NELLO STALAG IX A -Vitoronzo Pastore