Stammlager VI F
Lo Stalag VI F era situato a Bocholt, a partire dal dicembre 1944 a Münster. Inizialmente, 1938-1939, il campo era utilizzato come addestramento e tiro dalle forze del Terzo Reich con una capacità fino a 3.000 persone.
A partire dalla fine del 1939 venne trasformato in Campo di concentramento dei prigionieri di guerra con l’arrivo dei Polacchi seguiti dai prigionieri dei Paesi Bassi, del Regno Unito, della Francia e Senegalesi. All’inizio del 1940 venne denominato Stalag VI F.
Per l’economia guerresca di notevole importanza dell’intero bacino di Bocholt, vennero istituiti campi di lavoro utilizzando la manodopera degli internati per le aziende del settore della difesa e dell’industria pesante. Nel 1940, lo Stalag VI F venne utilizzato come “cuscinetto” alle ispezioni da parte della Croce Rossa come “uno dei migliori campi” e il 1943 ancora “relativamente tollerabile”.
Le visite del Comitato Internazionale della Croce Rossa venivano organizzate mesi prima, era ovvio che i nazisti preparavano alcuni blocchi dello Stalag in conformità e nel rispetto delle norme della Convenzione di Ginevra varate nel 1929.
Nel 1941, lo Stalag venne ampliato in modo significativo con caserme temporanee. Nel settore dei Russi, oltre 2.200 prigionieri sovietici morirono per violenza di ogni genere, per fame e per malattie. Dopo la guerra, furono trovate tombe senza nome in un cimitero autonomo sulla strada Vardingholter verso Bocholt.
Uno dei tanti Stalags satelliti, era il “campo 108”, “ultima dimora” nel villaggio Hückeswagener. Anche qui arrivarono prigionieri, “non più in forma”, russi, polacchi e francesi, arrivati da altri Stalags: Stablack, Wuppertal e Hammerstein; un concentramento di prigionieri che non fu in grado di lavorare. Testimoni oculari raccontarono le condizioni del loro arrivo, “pelle e ossa”, “larve umane”. Essi vennero alloggiati in un magazzino, e, secondo dichiarazioni di testimoni, nel corso del tempo, vi entrarono a migliaia e altrettanti uscirono come cadaveri. Ufficialmente, dopo la fine della guerra, venne accertato che, durante il periodo bellico, nella regione erano stati sepolti decine di migliaia di corpi in centinaia di fosse comuni.
Cartolina dello Stalag VI F, manoscritta l’8.1.44 da Clerico ZOVANETTO, matricola 77403, campo di lavoro 183, inoltrata il 15.1.44 per Vercelli
Carissimi genitori e sorelle, spero che questa mia vi trovi in buona salute come lo sono io in questo momento.. come già vi scrissi altre volte io mi trovo bene e perciò mi raccomando di stare in pace, speriamo che Dio ce la dia buona che finisca presto. A voi tutti vo mando mille baci, vostro affezionatissimo Clerico.
Manoscritta l’1.8.44 da Gaetano MORGANTE, matricola 55732, campo di lavoro 1343, inoltrata l’8.8.44 per Racalmuto (Agrigento)
Cara mamma, con tanto piacere oggi ho ricevuto vostre notizie con la data del 30 aprile. Sono contento che state tutti bene, per il pacco ho capito tutto, pazienza, baci a tutti, Gaetano.
Manoscritta l’11.9.44 dal caporale maggiore Giuseppe GIOVANETTI, matricola 27743, inoltrata il 30.12.44 per Zimone (Vercelli), timbro di arrivo il 12.2.45
Carissima moglie, eccomi da te con questa mia per dirti mie notizie, la mia salute grazie a Dio è buona, come spero di voi tutti. È molto tempo che non ricevo tue notizie, con la speranza che ricevi le mie. Stai tranquilla, tranquillizzi i miei e i tuoi. Saluti a tutti, baci, tuo Giuseppe.
Manoscritta l’11.9.44 da Elio MORELLO, matricola 72988, campo di lavoro 955, inoltrata il 10.10.44 per Roasio (Vercelli), timbro di arrivo il 3.11.44
Carissimi genitori, dopo circe un mese, oggi ho ricevuto vostre notizie, sono felicissimo sapervi tutti in buona salute, come del resto ne siamo noi qui. La vita trascorre come al solito, nulla di straordinario, speriamo che tutto finisca presto. Ho ricevuto notizie da Bozzila, Momo e dal nostro Parroco, ringrazio tutti di cuore., ricevete i miei saluti e baci, vostro Elio.
Manoscritta il 6.8.44 da Franchino BERTO, matricola 97557, campo di lavoro 1420, inoltrata il 24.8.44 per Valle Mosso Vercelli, ora Biella)
Caro babbo, il giorno 3 ho ricevuto il pacco, non puoi immaginare la gioia, sono rimasto molto contento del contenuto, il mio stomaco ne aveva proprio bisogno. Non passa giorno che non ti penso, specialmente ora che non c’è più la compagnia, né la mia e neanche quella di mia moglie. Coraggio, tutto passa, sii forte più di me. Abbracci e baci, tuo figlio Franchino.
Manoscritta l’11.6.44 da Vincenzo BARIATTI, matricola 92977, inoltrata il 27.6.44 per Rovegro (Novara, ora Verbano-Cusio-Ossola)
Carissimi genitori, eccomi al riscontro alla vostra lettera ricevuta con molto piacere e sentire che siete tutti in buona salute come vi posso assicurarvi di me sino al presente., speriamo sempre in bene. Ho ricevuto il pacco con riso, farina e burro. Sono stato molto contento, se potete mandatene pure e ditemi quanti ne avete spediti. Invio i miei più cari saluti e baci a tutti in famiglia, abbracci, Vincenzo.
Manoscritta il 17.7.44 da Renato COSTA, matricola 58608, campo di lavoro 1306, inoltrata l’1.8.44 per Tortona (Alessandria)
Cari genitori, eccovi una mia cartolina mal scritta perché ho un dito che mi fa male per strappo, ancora pochi giorni per poter scrivere di più e meglio; scriverò anche a Francesca, salutatela tanto e speriamo a un presto rivederci, bacioni a tutti, Renato.
Manoscritta il 10.7.44 da Mario NUCCIO, matricola IIB50688, campo di lavoro 1336, inoltrata il 20.7.44 per Gaglianico (Vercelli, ora Biella), timbro di arrivo il 24.8.44
Cari tutti, vi scrivo questa mia cartolina per farvi sapere che al presente di salute mi trovo bene. Ho ricevuto l’ultimo pacco, fino ad ora ne ho ricevuto cinque e vi ho mandato altri due moduli, mettete solo pane e farina e si vi è possibile qualche sigaretta, grazie. Abbracci e baci a voi tutti, a mamma e papà dite che sto bene. speriamo in Dio che tutto finisca, vostro Mario.
Manoscritta il 9.12.43 da Guerino TARELLO, matricola 92165, inoltrata il 20.12.43 per Viverone (Vercelli, ora Biella)
Cara mamma, ancora queste poche righe per te, in questi momenti tristi è il pensiero per me più caro. Speriamo che Dio faccia finire presto questa grande bufera che si abbatte sul mondo per poterti riabbracciare e non lasciarti mai più. Baci, tuo Guerino.
Manoscritta il 21 settembre 1944 da Giacomo PAMIGONI, matricola 73666, campo di lavoro 1306, inoltrata il 28.10.44 per Caltignaga (Novara)
Carissimi, come sempre, sin oggi mi trovo bene in salute, così spero in voi tutti in famiglia. La vita qui è sempre la medesima, in attesa che tutto finisca presto, in attesa di vostre buone notizie. Saluti e baci a tutti voi, con affetto vostro Giacomo.
Biglietto postale manoscritto il 23.1.44 dal sergente maggiore Rocco BAUDO, matricola 104328, campo di lavoro 1326, inoltrato l’1.2.44 per Oleggio (Novara), timbro di arrivo il 15.2.44
Carissimi, spero che avete avuto il mio biglietto del mese scorso, non ho avuto risposta; vi ho pure spedito 8 giorni fa il modulo per un pacco per spedirmi qualcosa da mangiare: pane secco, riso, pasta e lamette da barba, quello che potete; se non vi è giunto il modulo potete rivolgervi alla Croce Rossa, anche per voi è un sacrificio. Non pensate a me, tutto prosegue in bene, pregate Dio per me e che tutto questa disgrazia finisca presto. Siate forti, baci a tutti, vostro Rocco.
Manoscritto il 20 dicembre 1943 da Felice ZAMPOLINI, matricola 50486, campo di lavoro 1328, inoltrato il 28.12.43 per Sale (Alessandria)
Carissimi genitori, dopo un lungo tempo vengo a voi con questa mia per darvi mie notizie. La mia salute è buona, spero che sia così anche per voi e tutti in famiglia, spero al più presto sapere vostre e quelle di Giuseppe. Cara mamma, preparami del tabacco e sigarette, ci hanno detto che il mese prossimo saremo in possesso di modulistica per la spedizione del pacco, non stare in pensiero per me che sto bene, sono in compagnia di Ugo e Pepu, tutta la squadra insieme. Credo che anche Giuseppe si trova nelle mie stesse condizioni, per ora non altro, baci affettuosi in attesa di abbracciarvi tutti al più presto, vostro Felice.
Cartolina di risposta inoltrata il 3.6.44 dall’Ufficio postale di Roma per Turiddo ALLORI, matricola 59532, campo di lavoro 1343, all’arrivo venne inviata a Mohlsdorf
Carissimo fratello, dopo tanto tempo vengo a dirti che noi stiamo tutti bene, spero che sia così anche di te in attesa di riabbracciarti presto. Tanti baci dalla Pina, abbracci e baci da noi tutti, Luciana.