I.M.I. di Santeramo in Colle
Oronzo GIOVE
Nacque il 18 dicembre 1920 a Santeramo in Colle, da Pietro e da Agata Lovecchio, abitante in via Belluno, 2. Il 13 marzo 1940 si presentò al D. M. per chiamata alle armi, inquadrato nella 9ª Compagnia Sussistenza per la 26ª Compagnia Sussistenza in Tirana.
L’11 settembre 1943 fu catturato a Tirana dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 5.10.45 e dopo la licenza di rimpatrio venne collocato in congedo il 5.12.45. Il 9.12.1959 gli vennero conferite n. 3 Croce al Merito di Guerra con determinazione del X Comiliter di Napoli, concessione n. 54287, 54288 e 54289 per l’internamento in Germania.
Cartolina di Risposta per lo Stalag XI B, inoltrata il 22.8.44 dall’Ufficio postale di Santeramo in Colle per Oronzo GIOVE, matricola n. 250041, campo di lavoro 6160
Carissimo fratello, Sono molto contento della tua missiva del 30 maggio, apprendo con gioia che hai ricevuto nostre notizie e che stai bene in salute, così anche di noi tutti in famiglia. Saluti da mio marito e dalle tre nipotine, baci, tua sorella Francesca.
Raccoglitore 4, fascicolo 278
Vito Francesco GIANNINI
Nacque il 9 giugno 1920 a Santeramo in Colle, da Pasquale e da Maria Giuseppa Porfido, abitante in via Delle Sirti, 28, di professione cavamonti. Il 2 febbraio 1940 si presentò al D. M. per chiamata alle armi, fu inquadrato nel 26° Reggimento Genio e inviato al Deposito del 9° Reggimento Genio in Trani. Il 15.2.40 si imbarcò a Bari per raggiungere il Reparto di destinazione a Tirana (Albania).
Il 10 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 15.9.45, dopo la licenza di rimpatrio venne collocato in congedo il 16.11.45. Il 31.12.79 venne autorizzato, ai sensi della Legge 1° dicembre 1977, a fregiarsi del Distintivo d’Onore di Volontario della Libertà.
Lettera in busta per via aerea affrancata con c. 50 p.a. “Pegaso” soprastampato P.M. (Posta Militare), manoscritta da Vito Francesco GIANNINI della 3ª Compagnia Minatori, inoltrata il 23.8.43 dall’Ufficio Postale Militare n. 22 dislocato a Tirana
Carissimi genitori, rispondo a 2 vostre lettere e a una cartolina; mi rallegro che godiate buona salute. Cari, non è colpa vostra del ritardo delle vostre notizie; il servizio postale non è il massimo in questo momento. Il rimedio sarebbe di inviare la posta non per via ordinaria, ma per via aerea. Ho capito bene che il fratello Natale sta meglio del nipotino Pasqualino. Cari genitori, si dice al nostro paese che si è fratelli e sorelle quando si mangia il pane della stessa mamma e dello stesso padre. Quindi, per quello che è successo, ora non siamo più fratelli, ma canaglie. Ora lui si sente di avere ragione. Sono dispiaciuto per quello che è successo, il tempo farà dimenticare tutto e si ritornerà come prima. Non ho altro da dirvi, qui si procede come ieri, le difficoltà sono sempre quelle, saluti a tutti, parenti e amici. A voi cari genitori, baci e abbracci da vostro figlio Vito che sempre vi pensa.
Stalag XI B, inoltrata il 24.2.45 dall’Ufficio postale di Santeramo in Colle per Vito Francesco GIANNINI, matricola 24442-I-A
Rispondo alla tua del 18.8.44, la famiglia di Mussi non riceve notizie dal figlio dal 2.6.44. Abbiamo dato i tuoi saluti al compare Plantamura e tutti ricambiano. Hai ricevuto notizie da Natale? Hai ricevuto nostre notizie in merito all’indirizzo di Natale e che si trova prigioniero come te? Noi tutti bene. Saluti e baci da tuo padre.
Raccoglitore 14, fascicolo 277
Cartolina dello Stalag IV A, manoscritta il 25.12.43 da Giovanni SALESIANO, inoltrata il 25.1.44
Cara mamma, ti scrivo questa cartolina per farvi sapere che godo di buona salute, spero che sia così per tutti quanti voi. Le feste Natalizie sono passate bene, fammi sapere tante cose quando mi scrivi, qui, più di tanto non si può e dipende da quello che ci danno. Saluti e baci da tuo figlio Giovanni.
Biglietto dello Stalag XI B, manoscritto il 31.1.44 da Giovanni LOPANE, matricola 165848, campo di lavoro 6126, inoltrata il 18.2.44
Carissimi genitori, dopo una lunga mia assenza vengo a scrivere queste poche righe. Finalmente ci hanno dato la possibilità di scrivere. Sto bene, spero così anche di tutti voi in famiglia nella speranza che questa mia vi giunga. In allegato utilizzate la medesima risposta con l’indirizzo scritto. Fatemi sapere le vostre notizie. Qui non faccio altro che lavorare, faccio il mio mestiere. Mi sono incontrato con 4 paesani, uno è Francesco Santoro, il figlio del tabaccaio. Fatemi sapere della vostra salute e notizie dei miei fratelli, non ho saputo più nulla di loro. Saluti a tutti in famiglia, baci da vostro figlio Giovanni.
Cartolina dello Stalag V A, manoscritta il 13.8.44 da Vito PANZAREA, matricola 20707
Miei cari genitori,vi annoto che godo di buona salute, così spero di voi tutti in famiglia. Non pensate a me, va tutto bene. Saluti e baci a tutti, vostro Vito.
Messaggio del 13 dicembre 1943 della Croce Rossa Internazionale di Ginevra, con lettera della Croce Rossa Ungherese del 6.11.43 comunicò il passaggio di Lorenzo MASTROPASQUA (Guardia di Finanza) di Santeramo in Colle, che dall’Ungheria era diretto in Germania.
Angelo GIOVE
Nacque l’8 ottobre 1920 a Santeramo in Colle, da Lorenzo e da M. Francesca Eramo, abitante in via San Tommaso, 37, di professione contadino. Il 20 marzo 1940 si presentò al D. M. per chiamata alle armi e fu inviato in congedo illimitato in attesa del congedamento del fratello Domenico. Richiamato il 3 gennaio 1941 venne inquadrato nel Reggimento Lancieri Milano (Albania) e inviato al Reparto Lancieri in Civitavecchia.
Il 10 ottobre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 16.8.45 e dopo ripetuti ricoveri ospedalieri (amputazione parziale del 2° e 3° dito della mano destra, residui di infortunio durante la prigionia), il 28.12.45 venne inviato in licenza speciale in attesa del trattamento di quiescenza.
Lettera e busta non affrancata e non tassata all’arrivo, manoscritta da Angelo GIOVE del 7° Reggimento Lancieri di Milano, inoltrata il 9.7.43 dall’Ufficio Posta Militare 65 dislocato a Larissa (Grecia)
Francesca cara, vengo a darti mie notizie, oppure veniamo a darti nostre notizie, che stiamo bene, così speriamo di voi con tutti di famiglia, come anche della mia Maria e dei figlioli. Cara madre, dopo tanto tempo ritorno a scrivere. Recentemente mi avete mandato a dire di andare a trovare Nicolino. Ho avuto la possibilità, lui sta bene, si trova in ospedale, non vede l’ora delle dimissioni per venire in convalescenza per riabbracciarvi, mi sono trattenuto con lui per pochi giorni. Attendo vostre notizie, saluti, abbracci e baci a tutti, vostro Angelo.
Documenti raccoglitore n. 15, fascicoli 216 e 217, archivio dell’Autore
I.M.I. INTERNATI MILITARI DI ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA) – Vitoronzo Pastore