Stammlager III D
Istituito il 14 agosto 1940 in un angolo della Landweg e Osdorferstraße in Berlino-Lichterfelde.
Gli Internati, provenienti da Belgio, Gran Bretagna, Francia, Jugoslavia, Unione Sovietica, Polonia, USA, Italia e Cecoslovacchia, raggiunsero il numero di 58.000 prigionieri; furono per lo più assegnati a sotto campi (Zweiglager), campi di Lavoro (Arbeitskommando), dentro e intorno alla città. Le loro esigenze mediche furono fornite da Riserva Lazzaretto “Riserva Hospital” dislocati a Neukölln e RL 128 a Bieldorf. I sotto campi (Zweiglager) vennero designati con Stalag III-D/Z e dislocati nelle località di: Falkensee, Groß Schulzendorf, Zossen, Wutzetz, Friesack (chiuso alla fine del 1943), Damm I, Friesack, Damm II, Friesack (chiuso alla fine del 1943), Wustrau I, Neuruppin (chiuso alla fine del 1943), Wustrau II, Neuruppin, Zietenhorst, nei pressi di Wustrau (chiuso alla fine del 1943), Kirchhain/Niederlausitz (trasferito da Stalag III B e chiuso alla fine del 1944).
Due ulteriori sotto campi, Stalag III D/999 in Zehlendorf (ovest di Berlino) e Stalag III D/517 a Genshagen, Ludwigsfelde, furono creati in maggio-giugno 1943 come “campi estivi”, offrendo migliori condizioni di vita e un dieta costante di propaganda e il tentativo di convincere i prigionieri ad aderire al Corpo britannico gratuito. I Tedeschi in particolare cercavano ex membri e simpatizzanti del British Union of Fascists, ma il tentativo fu in gran parte un fallimento con adesioni non superiori a 30 uomini. Un piccolo numero di uomini fece parte dello staff del Ministero della Propaganda, lavorando per stazioni radio e riviste.
Lo Stalag III D di Berlino, nel dicembre 1943, furono registrati 30.519 I.M.I. (Internati Militari Italiani), che lavorarono presso centinaia di Arbeitskommando nell’industria bellica di Berlino e ovunque nella città, soprattutto levar macerie in condizioni di sopravvivenza; molti morirono per malnutrizione e malattie.
Cartolina postale di Risposta per lo Stalag III D, inoltrata il 6.3.44 dall’Ufficio postale di Belluno per Oreste BORDANO, matricola 69840, campo di lavoro 1802
Manoscritta il 21.11.43 da Giovanni DUINA, matricola 60187, campo di lavoro 784, inoltrata il 26.11.43 per Caionvico (Brescia), timbro di arrivo il 6.12.43
Manoscritta il 25.6.44 dal caporale Teodoro MICHIENZI, matricola 57572, inoltrata il 5.7.44 per Filadelfia, (Catanzaro, ora Vibo Valentia)
Manoscritta il 20.3.44 da Francesco LOGGIA, matricola 104047, inoltrata per Palermo
Manoscritta il 19.12.43 da Vittorio NIGRO, matricola 61102, campo di lavoro 483, inoltrata il 29.12.43 per Nizza Monferrato (Asti)
Manoscritta il 9.11.43 da Carlo NIDAM, matricola 65343, inoltrata il 15.11.43 per Bubbio (Asti), timbro di arrivo il 22.11.43. Riutilizzata?
Manoscritta il 6.12.43 da Enzo PIANO, matricola 112740, campo di lavoro 884, inoltrata il 16.12.43 per Villafranca (Asti)
Manoscritta il 23.10.43 da Giuseppe MUTOZZI, campo di lavoro 782, inoltrata per Cossogno (Verbania), timbro di arrivo il 12.11.43
Manoscritta da Bernardo BOLDINI, inoltrata il 12.11.43 per Casalino (Novara), timbro di arrivo il 21.11.43
Manoscritta il 28.1.44 da Libero (ROSSI?), inoltrata il 15.2.44 per Lumellogno (Novara)
Manoscritta il 18.11.43 da Pietro RAVASIO, matricola 54835, campo di lavoro 183, inoltrata il 26.11.43 per Bergamo
Manoscritta il 12.3.44 da Espedito MARINO, matricola 60009, inoltrata per Vercelli
Manoscritta il 14.11.43 da Aldo MAGLIOLA, matricola 63369, campo di lavoro 895, inoltrata per Biella Chiavazza (Vercelli, ora Biella)
Manoscritta il 22.5.44 da Edi PIANA, matricola 63951, campo di lavoro 794, inoltrata il 6.6.44 per Croce Mosso (Vercelli, ora Biella)
Manoscritta il 26.12.43 da Giulio ZUMAGLINI, matricola 62143, campo di lavoro 792, inoltrata il 6.1.44 per Zumaglia (Vercelli, ora Biella)