Testimonianza tratta dalla corrispondenza del caporale Attilio FIAMENI di Soresina (Cremona)
La corrispondenza comprende oltre 150 cartoline in franchigie di posta militare dal 1° febbraio 1917 al 22 ottobre 1917, inoltrate da zona di guerra (Isonzo-Gorizia-Udine) e 58 cartoline in franchigie della Croce Rossa e lettere in busta inoltrate dai campi di prigionia dislocati in Ungheria durante il periodo di internamento dal novembre 1917 al 30 ottobre 1918.
Franchigia, manoscritta da Attilio FIAMENI inquadrato nella Brigata Genova della 43^ Divisione, inoltrata l’8.2.17 dall’Ufficio Posta Militare 43^ Divisione dislocato a Drezenka (Slovenia), per Soresina, timbro rettangolare per censura
7 febbraio 1917 – Carissima mamma, non vi lamentate se la posta mia tarderà, sono isolato ormai dal mondo e le comunicazioni saranno più che mai lente, non preoccupatevi di me, per ora sono al sicuro, sapete pressappoco dove mi trovo, cioè sul fronte Giulia, al di là dell’Isonzo, ad una quarantina di km da Gorizia, non sul Carso, in un luogo sicuro e non tanto comodo. Il freddo è leggermente diminuito e si sta meglio. Per la prima volta in vita mia sento che cosa vuol dire la fame. Che penitenza! Non me lo sarei mai immaginato. Avere tanti denari in tasca e non potersene servire, è una desolazione! Ma non c’è rimedio, purtroppo, siamo lontani dai rifornimenti e non abbiamo nulla. Mi viene alla mente le cesta di pane fumante del forno vostro, peggio delle cannonate e delle fucilate. Addio, Attilio.
La 43^ Divisione
Era composta dalla Brigata “Etna”, dalla Brigata “Genova” e dal 5° Raggruppamento Alpini. Venne costituita il 10.3.1916; all’inizio era a disposizione del Comando Supremo e inquadrata nel Corpo di Spedizione Italiano in Albania. Il 1° giugno 1916 partì per l’Albania per l’VIII Corpo d’Armata. Dal 31.7.16 venne inquadrata nella 3^ Armata. Dall’’11.8.16 era nella 2^ Armata. La Divisione venne sciolta il 24.10.17. Durante i periodi utilizzò l’Ufficio P. M. 43^ divisione e l’Ufficio P. M. n° 71.
1916. Brigata “Etna”, dal 6 al 17 agosto partecipò alla battaglia di Gorizia, verso la fine di ottobre collaborò con la 43^ Divisione sulle pendici di Belpoggio, da questa zona a quota 174, fino al 15 novembre, perse oltre 1.400 uomini.
1917. Il 1° gennaio era nel settore di Gorizia e dal 13 gennaio nel settore Sleme di Caporetto. Nell’ottobre era alle dipendenze della 2^ Armata, IV Corpo d’Armata al fronte nella conca di Caporetto. Il 24 ottobre venne investita dall’attacco austro-tedesco; alcuni suoi reparti resistettero per tutta la giornata sulle posizioni avanzate. Il Cedimento della 46^ Divisione permise agli austro-tedeschi di isolarla e di catturarla.
Cronistoria delle Brigate a Caporetto
Brigata Etna. L’offensiva austro-tedesca del 34 ottobre 1917 colpì in pieno il fronte dell’Etna, che resistette sul monte Rosso, sullo Sleme e su Leskovca. I pochi superstiti passarono l’Isonzo e raggiunsero il 13.11.17 la zona di Spessa.
Brigata Genova. L’attacco austro-tedesco si sviluppò nel tratto tra Vrsic, Vrata e Colletta Nord di monte Nero. Costretta a retrocedere raggiunse Caporetto e poi monte Cavallo e monte Jener, si diresse per Mantova dove venne sciolta per le perdite subite.
5° Raggruppamento Alpini. Nell’ottobre 1917 l’unità era schierata nella zona di Caporetto. Sottoposta a violento attacco diretto restò il 24 e 25 sulle posizioni ritardando la ritirata e il conseguente accerchiamento per intero. Alcuni reparti raggiunsero Belluno il 30 ottobre.
Franchigia dell’11 febbraio 1917, inoltrata il 14.2.17
Cara mamma, nero sì, bianco o nero poco importa perché è lo stesso. Se potessi avere un po’ di pane non ci guarderei tanto per il sottile, lo mangerei anche di miglio. Oh! Come volentieri farei festa ad una bella fetta di polenta. Bisogna considerare come si fa ad avere tutte le comodità quassù? Però domani un soldato scenderà a fare la spesa coi muli, mi porterà lire 5 di cioccolato, non spaventatevi, non lo mangerò tutto, venderò una parte ai miei compagni come ho fatto l’altro giorno, di cui vendi e vendi me ne avanzò solo per 40 centesimi. Il cioccolato ci viene anche distribuito, come saprete insieme ad altri viveri ogni 4 giorni, come viene pure distribuito il pane, la frutta, le arance o le mele. Non preoccupatevi dunque che anche da questo lato, benché sospiro per l’appetito, non morrò come spero neanche per le fucilate austriache. Certo che io non so quando potrà avvenire, intanto si è in questo tratto di fronte che è calmo, benché faccia parte di un settore, il fronte Giulia, agitato. Fra qualche tempo può anche darsi che cambi, avendo già preparata la mia domanda per il corso ufficiali. Ora non avendo altro da dirvi chiudo salutandovi col più vero affetto, vostro Attilio.
Franchigia del 16 febbraio 1917
Cara mamma, continuo a darvi ragguaglio del come e dove mi trovo. So che è permesso dirlo, sul monte Nero e precisamente nel villaggio di Zezerha, sulle pendici del monte stesso. Come sapete questo monte trovasi sul fronte Giulia, nell’alto Isonzo, a nord di Gorizia. Ė un tratto che finora è stato relativamente calmo, solo da pochi giorni c’è un po’ di agitazione, naturale del resto, per le belle giornate e l’inoltrarsi della stagione più propizia. Cosa del resto da non preoccupare affatto perché io sono sempre distante dalle azioni, anche per ora non si ha alcuna probabilità di salire più su. Adesso poi se la mia domanda viene accolta posso andare più indietro ancora. Io sto sempre bene nonostante la noiosa di certe bestioline, anche qui il freddo si calma e la neve un po’ si squaglia. Altro non ho, prego soltanto che il Nino e Alfredo tengono in assetto i libri, in ordine e spolverati, comprimi subito l’Almanacco Popolare Sonzogno 1917. Saluti a tutti, nonna e zii, arrivederci, vostro Attilio.
Franchigia del 3 marzo 1917
Cara mamma, sono certo che vi sarete lamentati perché sono stato qualche giorno senza scrivere, ma se vedeste dove sono, quali servizi e quanti con l’assoluta mancanza di comodità potreste compatire. Il primo giorno mi persuasi che non sarei vissuto in questa vita più di otto giorni, non lo saprei dire. Vi basti sapere che il 28 e il 1° marzo non feci che mangiare pane e neve, pane poco, neve a sufficienza, senza dormire due notti filati in servizio di capoposto alle vedette a più di una ventina di gradi sotto zero. Oggi però sto meglio, ho potuto vedere un po’ di fuoco e ho potuto riscaldare le membra, di notte non si può dormire dal freddo. Dovete sapere che ho perduto il tascapane che conteneva camicia, mutande, calze e fazzoletti, il tascapane era pesante e l’ho dovuto abbandonare colla speranza di ridiscendere a prenderlo, ma fui subito di servizio, non potetti fare come mi proposi e nessuno si prese l’incarico di caricarsi del mio fardello. Manderete perciò un pacchetto di un kg e mezzo con la roba che vi detto con l’altra cartolina che segue, Attilio.
Franchigia del 9 marzo 1917
Cara mamma, vi avrei scritto fin da ieri, è mancata la comodità. Non preoccupatevi se i miei scritti qualche volta non vi arrivano. Sappiate che qui per tre giorni consecutivi siamo stati bloccati dalla neve e dalla tormenta e di conseguenza una interruzione delle comunicazioni e restare a corto anche di viveri. Se ne provano tutte su queste montagne, freddo, cannonate e fucilate, aggiungete la reale famiglia nella camicia ed avete tutto quanto si trova nella casa del diavolo. Come già dissi, più di tutto mi fa male il freddo e la bufera, e tento da averne una piccola conseguenza che mi costringerà a marcare visita, saluti affettuosi a tutti, Attilio.
Franchigia del 3 aprile 1917
Cara mamma, stamattina forse essendosi calmata la bufera potrò spedirvi le cartoline già scritte e non potute impostare perché da 4 giorni siamo rimasti bloccati. Una tormenta delle più forti ci ha quasi sepolti sotto la baracca. Ieri sera riuscimmo a spalancarla e mettere fuori la testa. Un incidente è però accaduto, tale che per poco qualcuno non ne rimaneva vittima, un fulmine percosse la nostra baracca, i soldato ne rimasero intontiti. Sono le 4 di notte e tutto è calmo. Si spera che in mattinata possiamo finalmente rifornirci; in questi giorni abbiamo intaccato le riserve alimentari. Non ho sofferto tanto ai piedi e mi pare di stare un po’ meglio. Salutandovi tutti, Attilio.
Franchigia del 15 aprile 1917
Cara mamma, già sapete come i pacchi mi sono pervenuti tutti e tre intatti e in buona parte li ho adoperati. Se in seguito m’abbisognerà ne farò richiesta. Di tutte le premure vostre vi ringrazio di gran cuore. Vi raccomando di scrivere frequente in modo da evitare possibili noie da parte della censura rigorosissima, astenetevi da ogni commento. Voi sapete poi che anche da parte mia non potrò dirvi altro che notizie buone. Sarà per l’avvenire quasi inutile scrivere lettere, tanto si potrà dir poco. Io sto bene come al solito, mi è sempre compagno il male dei piedi, di notte specialmente, speriamo bene e che mi passi con un po’ di sole di primavera che però ancora non si vede. Saluti a tutti voi, alla nonna, zii e zie vostro Attilio.
Franchigia del 30 aprile 1917, inoltrata il 1° maggio
Carissima mamma, sono ancora in infermeria, mi alzo di giorno e incominciano a passeggiare col bastone pur sempre attento. I piedi mi dolgono a tratti mi si gonfiano e si sgonfiano, non so come non voglia ancora passare. È anche un leggero congelamento unito a un po’ di artrite, ma ora stando così al tepore del luogo, lungi dalla neve e dal ghiaccio deve passare e passerà, mi rincresce non avere da giorni vostre notizie. Anche di Alfredo non so più nulla. Saluti affettuosi a tutti, addio, Attilio.
Franchigie numerate 1, 2, e 3, manoscritte il 13 maggio 1917
1^ – Cara mamma
Che cosa si farà oggi ad Ariadello? La fiera? Voglio pensare che non si farà. Sarebbe un’indifferenza crudele per noi poveri diavoli qui sospirando la fine di tutto e tormentati dai ricordi dei bei tempi ormai troppo lontani. Ė mattina ancora, una bellissima giornata, sono seduto sotto un albero in maniche di camicia a scrivere, ho già lavato la mia roba e ora sta asciugandosi al sole. Domani forse si farà istruzione e si incomincerà a lavorare dopo parecchi giorni di riposo, almeno per me che sto sempre meglio tranne un po’ di rigidezza alle dita un po’ nere, non ho più male. In questi giorni passati non ho fatto altro che mangiare, dormire e leggere il giornale che mi arriva normalmente, continuo sull’altra cartolina comunicandovi gli oggetti che ho bisogno…
2^ – Cara mamma
Mi farete quindi un pacchetto contenente i seguenti oggetti che andarono perduti il giorno che improvvisamente vidi la morte ed entrai all’infermeria. Ho bisogno di un temperino, una forbice, gomitoli e aghi per cucire, spille cieche, disinfettanti per insetti. Altro non saprei, avrei solo desiderio che potreste mandarmi un temperino con anello per poter attaccare alla catenella onde non perderlo. All’uopo potreste, se c’è ancora, una catenella di metallo bianco di quello che avevamo per l’orologio, il filo sia di colore grigio, aggiungete magari una matita nera, continuo…
3^ – Cara Mamma
Continuo che non mi abbisogna null’altro. Cose mangiatorie non si potrebbe avere del cioccolato? Qui c’è il cantiniere che vende sardine, tonno, biscotti, vino ecc., quindi alcuni desideri ora li soddisfo. Oggi ho preso la paga e ho perso £ 2,70 per malattia, baci affettuosi, Attilio.
Franchigia del 23 maggio 1917
Cara mamma, domani si salirà sul monte e si rientrerà in linea. Non posso dire riguardo la posizione e se sarà meglio o peggio di quella di prima. In ogni modo sempre migliore sarà del fronte più a sud, anche in caso di attacco. Oggi i bombardamenti sono stati meno violenti dei passati giorni e segna apparente calma. Come dissi ieri cambierò Compagnia, forse per pochi giorni, se così sarà, lascerò questa posizione, in attesa di essere a posto sia in un modo o nell’altro vi saluto affettuosamente pregandovi di non pensare a me confidando sempre nella Provvidenza, baci, Attilio.
Franchigia del 29 maggio 1917
Cara mamma, poco avrei da dirvi, nulla di importante per quanto riguarda me. Mentre scrivo un furioso bombardamento perdura alla nostra destra. Fin da stanotte si batte, sembra (cancellatura della censura). Io sto bene, sono sempre al medesimo posto, non ho altro che accompagnare su e giù dal monte (cancellatura della censura). Dico naturalmente per ora, perché come dissi, sembra che fra qualche giorno scenderò di nuovo e forse definitivamente per cambiare in un altro Reggimento. Non so dove si andrà. Intanto non preoccupatevi per me di nulla. Aspetto ora qualche scritto da Alfredo. Vi saluti tutti, affettuosi baci, addio, Attilio.
Franchigia del 29 maggio 1917
Cara mamma, poco avrei da dirvi, nulla di importante per quanto riguarda me. Mentre scrivo un furioso bombardamento perdura alla nostra destra. Fin da stanotte si batte, sembra (cancellatura della censura). Io sto bene, sono sempre al medesimo posto, non ho altro che accompagnare su e giù dal monte (cancellatura della censura). Dico naturalmente per ora, perché come dissi, sembra che fra qualche giorno scenderò di nuovo e forse definitivamente per cambiare in un altro Reggimento. Non so dove si andrà. Intanto non preoccupatevi per me di nulla. Aspetto ora qualche scritto da Alfredo. Vi saluti tutti, affettuosi baci, addio, Attilio.
Il caporale Attilio viene trasferito al 130° Reggimento Fanteria, nella Brigata “Perugia” della 21^ Divisione
La 21^ Divisione
Venne costituita il 24 maggio 1915, all’inizio inquadrò le Brigate “Pisa” e “Regina”
1915. Brigata Pisa. Dopo i primi favorevoli combattimenti occupò Gradisca e si schierò lungo la riva destra dell’Isonzo, tra il Vallone di Gradisca e le Filande di Sdraussina. Dal giugno a novembre sferrà ripetuti attacchi contro reparti austriaci arroccati sul S. Michele e S. Martino, senza esito e forti perdite.
1916. Partecipò alla 6^ battaglia dell’Isonzo e all’azione al monte S. Michele dal 6 al 16 agosto. Le Brigate Regina e Pisa subirono il primo attacco col gas nella zona di Sagrado e Sdraussina, seminando 6.800 morti.
1917. Dal 15 al 20 agosto era nella zona di Nad Logen e partecipa all’11^ battaglia dell’Isonzo. Nell’ottobre venne messa a disposizione del Comando Supremo, nel settore della 3^ armata, nella zona arretrata del fronte nei pressi di Palmanova. Inquadrò le Brigate “Siena”, “Pistoia” e “Perugia”. Dal 26 ottobre, durante la ritirata, venne posta a protezione della 2^ Armata.
1918. Nel corso della battaglia del Piave, mese di giugno, attese alla difesa della zona di Treviso. Il 22 settembre partecipò alla conquista di monte Asolone. Dal 1° novembre avanzò per la Valsugana e poi raggiunse Grigno (Trento). Durante i periodi adoperò diversi tipi di bolli in località diverse.
Franchigia manoscritta il 31 luglio 1917 e inoltrata il 2 agosto 1917 dall’Ufficio P. M. 46 dislocato a Gradisca (Udine)
Cara mamma, sono arrivato a destinazione dopo una marcia non tanto lunga. Appena qui manco a dirlo c’è subito stato il lestofante che mi ha involato il tascapane con le scorte dei viveri di riserva, casacca, tazza, …, tutto insomma, completo come l’altra volta, meno male che non conteneva la biancheria. Dove sono? Non è possibile dirlo. Potete immaginare senza orrore. Si ha poche comodità, in compenso sappiamo che dobbiamo stare pochi giorni. Non scrivo a lungo perché non posso affatto, sono stanco, non dormo da ieri e neanche stanotte certamente. State sicuri, non pensate male, Attilio.
Franchigia del 9 agosto 1917
Cara mamma, mi trovo ancora qui, di salute sto bene fin che non si mangia, come è da tre giorni che sto in piedi con un pezzo di pane e un limone, altro non mi va giù. Tutto dipende dal mio avvilimento e della mia avversione a tante cose. Oggi ho potuto dare una sbirciata ad un giornale, ho potuto dopo molti giorni sapere delle preoccupazioni che hanno i governi liberali per la piega degli avvenimenti. Che tutto andasse come io desideravo e che tutti i porci non vogliono.
Franchigia del 9 agosto 1917
Cara mamma, ancora due giorni e dopo si scende a riposo come già vi dissi, si ripasserà l’Isonzo e si rientra in Italia. Non siete contenti? Dunque coraggio, tutto no va male. È naturale che staremo in un luogo di confine, ma molto lontano dalle trincee e dalla guerra. In tale occasione Alfredo verrà a trovarmi ed in seguito si spera di ottenere la licenza che mi spetta. Io ero ormai sicuro di rimanere molto in linea, non me lo avrebbe consentito il mio fisico poco resistente a tanti strapazzi. Speriamo di avvicinarci al giorno sognato da tutti. Parlatemi anche voi dell’argomento, baci affettuosi, Attilio.
Franchigia del 16 settembre 1917
Cara mamma, poco ho da dirvi dopo quanto ieri vi scrissi e della quale lettera me ne direte ricevuta dopo averla letta. Come ora sapete mi trovo a pochi km da Udine in un paesello di nome Mortegliano. Si sta bene riguardo all’alloggiamento e si gode finalmente un po’ di riposo senza preoccupazioni oltre bel tempo. La temperatura è molto abbassata e si sente molto bene la fine dell’estate. Baci, abbracci affettuosi, saluti a tutti, Attilio.
2 franchigie inoltrate il 7 ottobre 1917 dall’Ufficio P. M. 15 dislocato a Felettis (Udine)
Cara mamma, ieri mattina siamo partiti alle 6,00 e verso le ore 11,00 ci siamo fermati in un paese (cancellatura della censura) donde partimmo ieri sera alle ore 21,00. Arrivammo a destinazione verso mezzanotte in un luogo indietro dalle linee. Stamattina alle ore 5,00 di nuovo in piedi per venire ai luoghi destinati per il nostro turno di lavoro, altri due ore di cammino. Adesso siamo qui a poca distanza dai posti dove fummo il mese scorso, in linea. Non siamo in trincea. Si lavora a costruire i camminamenti che conducono alle linee. Alle 5 di sera, si prendono le nostre armi, il tascapane e si ritorna giù dove siamo alloggiati in un ampia galleria comodissima, sicura e anche relativamente pulita… continua nella successiva franchigia. Ora siamo qui in condizioni molto diverse dalle altre volte, il pericolo è molto minore e poi sul fronte regna molta calma. Inizia il lavoro verso le sette del mattino, un paio d’ore di sosta verso mezzogiorno, si finisce la sera alle cinque e poi si ridiscende. La strada è un poco lunga, si dice che staremo qui solo per una decina di giorni, per poi godere un altro turno di riposo, ci si può accontentare. Voi non vi meravigliate se non si parla della licenza, bisogna rassegnarsi di rispettare i compiti di chi può, ormai sono persuaso, attendo con pazienza. Saluti, baci a tutti, arrivederci presto con l’aiuto di Dio, Attilio.
Franchigia inoltrata il 23.10.17 dall’Ufficio P. M. 97 ( 61^ Divisione) dislocato a Begliano (Gorizia), per Soresina, timbro tondo del 130° Reggimento Fanteria, lineare di verifica per censura
Cara mamma, sono in trincea, speriamo che tutto passa per il meglio. Questo turno di trincea si dice che duri non più di venti giorni, dopo si scende di nuovo a riposo. Intanto lasciamo che passi mentre con impazienza più stizzata aspetto sempre quello che sapete. Vedo dalla vostra come il tenente Gilberti sia prigioniero con Bettazzi, meglio così per ambedue, fosse stato anche per Valcarenghi di cui ora non si può pensare altro che della sua fine. Chiudo salutandovi tutti, baci, Attilio.
Questa è la l’ultima franchigia in mio possesso del caporale Attilio Fiameni. Il percorso della Brigata “Perugia” continuò fino alla fine della guerra, il caporale Attilio Fiameni si arrestò, la sua dolorosa sofferenza continuò, venne fatto prigioniero dagli Austro-ungarici e internato al campo di Ostffyasszonyfa (Ungheria), che saranno pubblicate prossimamente.
Tratto dal libro “Cara Mamma” dell’Autore, incluso le immagini dal proprio archivio privato