Lirica

Giacomo Dammacco tenore barese – Vitoronzo Pastore

Giacomo Dammacco (Dammaco) nacque il 26 giugno 1883 a Bari, morì il 6 febbraio 1966 a Milano

Debutta al Teatro Petruzzelli di Bari come comprimario. La sua vera carriera inizia nel 1904, quando debutta al Teatro dell’Opera di Acqui Terme come Duca nel ”Rigoletto”. Negli anni successivi Dammacco compare nei palcoscenici provinciali italiani. Già nel 1915 fu ingaggiato dal Metropolitan Opera di New York, dove fu ascoltato come Alfredo ne ”La Traviata” di Verdi e Conte Almaviva ne ”Il Barbiere di Siviglia” di Rossini. Tornando in Italia Dammacco ebbe importanti successi. Cantò in Spagna, Messico e Perù. Era sposato con il famoso mezzosoprano Laura del Lungo. Dammacco trascorse la vecchiaia nella Casa di riposo Verdi di Milano.

Cronologia di alcune interpretazioni:

  • 1904 Acqui Terme Politeama Rigoletto (Duca)
  • 1906 Acqui Terme Politeama Favorita (Fernando)
  • 1908 Torino Teatro Vittorio Emanuele Barbiere di Siviglia (Almaviva)
  • 1910 Cremonese Politeama Verdi Mignon (Guglielmo)
  • 1912 Ferrara Teatro Comunale Sonnambula (Elvino)
  • 1914 Mantova Teatro Sociale Traviata (Alfredo)
  • 1916 New York Teatro Metropolitan Barbiere di Siviglia (Almaviva)
  • 1919 Bologna   Teatro Verdi Traviata (Alfredo)
  • 1922 Milano Teatro Dal Verme Barbiere di Siviglia (Almaviva)
  • 1924 Bari Teatro Petruzzelli Madama Butterfly (Pinkerton)
  • 1928 Genova Politeama Genovese Barbiere di Siviglia (Almaviva)

Laura del Lungo

Fronte e retro di cartolina paesaggistica manoscritta l’8 novembre 1937 da Giacomo DAMMACCO, affrancata con c. 30 (c.5 + c. 25 della serie ‘Imperiale’, inoltrata l’8.11.37 dall’Ufficio postale di Milano Ferrovia Corrispondenze per Bari

Carissimo Biagino, ricevo il tuo espresso con un po’ di ritardo(avendo cambiato domicilio). Rispondo subito per dirti che ben volentieri ti avrei accontentato ma non posso: prima perché non sono all’altezza di fare quanto tu mi dici. Non essendo un copista celere, ma appunto come tu dici un appassionato calligrafo, buono per copiare qualche romanza per canto e piano, e con tempo indeterminato, mentre il numero delle composizioni da copiare non è poco, e poi il tempo è ristretto. In ogni modo io m’informerò al Conservatorio e vedrò se ci sarebbe qualcuno che potrebbe assicurarsi l’incarico; ma come ho detto il tempo è brevissimo e perciò credo non sarà possibile. Sono assai spiacente caro Biagino di non poterti essere utile, ma capirai bene che non è mia volontà. Ricambia cari saluti e scrivimi, il tuo aff. Giacomo Dammacco, via Lanzone, 2.

Biagio Grimaldi

Alla pari di tanti altri musicisti nati a Bari, Grimaldi dopo l’avvio agli studi nella Schola Cantorum di San Nicola, dovette compiere lontano la sua formazione professionale, e tuttavia, a differenza di altri che da Bari partivano per sempre, lui – come del resto aveva già fatto il suo maestro Cesare Franco è ritornato: non a caso, gli anni trascorsi a Roma, presso una delle istuzioni musicali ancora oggi di maggior prestigio, l’Accademia di Santa Cecilia, gli servirono a trarre spunti per il suo successivo magistero barese. A lui si devono almeno due importanti conquiste sul piano musicologico: il rinnovato interesse sulla musica rinascimentale e sui compositori pugliesi del Settecento (Piccinni, Paisiello, Traetta, Leo), e l’introduzione in concerto del repertorio popolare in lingua italiana e in vernacolo, in anni in cui l’etnofonia stava appena nascendo.

(F. Sassanelli)

Incredibile cosa ho beccato oggi in una scatola di cartoline dedicato a Milano, e chissà da quanto tempo era lì dormiente.

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