NO NEGAZIONE – NO INDIFFERENZA
Nel corso della Seconda guerra mondiale 1940- 1945, in Italia e all’estero furono commessi stragi che colpirono i nostri soldati, combattenti per la difesa della Patria, durante la guerra di liberazione, nei Balcani e isole dell’Egeo come ad esempio l’eccidio di Cafalonia, Corfù e isole minori.
In Italia l’eccidio commesso alle Fosse Ardeatine e l’eccidio di Monte Sole, per citarne alcuni, sono stati episodi portati a conoscenza della collettività italiana e commemorati erigendo monumenti e celebrazioni di cerimonie a carattere nazionale e locale.
Mi pregio ricordare il seguente discorso pronunciato nel 1995 dal Gen. C. A. Pietro Di Marco, Presidente ANFI, per l’inaugurazione della grande Stele eretta a ricordo dei Caduti delle Foibe a BASOVIZZA:
“Siamo al cospetto di questo sacro luogo, ove cinquant’anni fa si consumò la tragedia di migliaia di cittadini triestini, di soldati e di appartenenti alle forze di Polizia, fra i quali circa 350 Finanzieri che prestavano servizio a Trieste e nell’Istria, compresi i 97 Finanzieri prelevati dalla Caserma di Via Campo Marzio, il 2 maggio 1945, tutti impietosamente trucidati nelle foibe per il solo motivo, come a suo tempo precisò il Presidente della Repubblica On. Scalfaro,“che molte delle persone eliminate erano colpevoli soltanto di essere italiane”.
Sottufficiale della Guardia di Finanza Caetano RUOCCO di recente a Basovizza, Presidente dell’A.N.S.I. (Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia e Socio fondatore dell’A.N.D.A. (Associazione Nazionale Divisione ACQUI – Sezione Puglia.
Per ricordare il loro sacrificio, che si ritiene essere uno degli episodi bellici più dolorosi nella storia del Corpo della Guardia di Finanza, sia per il numero di militari coinvolti che per le modalità di esecuzione di tutti gli infoibati, finalmente, dopo un iter, direi travagliato di interrogazioni parlamentari sin dal 1995 e successivi disegni di leggi, ebbe termine il 16 marzo 2004 con l’approvazione della legge 30 marzo 2004 n. 92; regolarmente promulgata dal Presidente della Repubblica, e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 86 del 13 aprile 2004, con i seguenti primi articoli:
- La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
- Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.