Centenario del Monumento Ossario nel Cimitero di Bari
Il libro è in formato 17×24 e composto di 272 pagine e come mia consuetudine primeggia sullo sfondo della copertina il Tricolore, in ONORE a quanti diedero la vita per la Libertà. È il mio quindicesimo lavoro e mai in precedenza la copertina è stata dedicata ad un personaggio di spicco. Tale pregio, per onorare un grande uomo che con lo scopo di tutelare la memoria storica della Grande Guerra, istituì un evento a seguito dei Regi Decreti del 13 aprile e del 19 maggio del 1919 e le rispettive norme del R. D. del 24 agosto 1919, n. 221 che stabilì le norme sul tema delle onoranze, delle sepolture e delle sistemazione delle salme. Nel maggio del 1920, venne dato l’inizio alle operazioni, esplorando ovunque territori di teatri di guerra alla ricerca di salme con sepolture improvvisate con la facoltà di far rientrare le spoglie nei paesi di origine.
Fu così che Francesco Nitti si adoperò nel formare una Associazione, un folto gruppo di Soci, un Comitato e uno Statuto col nome di “Associazione fra i Congiunti dei Morti in guerra”. Il prof. Francesco Nitti, come ho detto nella mia premessa, vivrà nella sua opera anche nell’esempio di laboriosità da lui offerta anno dopo anno.
Fu promotore con responsabilità e dedizione, nell’adempimento di erigere un Monumento ai Caduti nel Cimitero comunale di Bari per dar voce e dimora a coloro che mai tornarono. Il libro, pagina dopo pagina, racconta il percorso del Nitti, i suoi collaboratori, e un minuzioso racconto dell’inaugurazione del Monumento con la presenza di S. M. Vittorio Emanuele III.
Il testo comprende una pluralità di documenti inediti e unici dei personaggi co-autori della messa in opera del Monumento e dell’impegno di molti per il ritrovamento dei “NON RITONATI sull’arco alpino e pianure dei luoghi di guerra.
Ringrazio mio nipote, Vito Cupertino, laureando, per stimoli e stesura di queste pagine di storia quasi dimenticata.