Aviazione

Fortunato CESARI – M. O. V. M. – Vitoronzo Pastore

Fortunato CESARI

Nacque il 17 marzo 1912 a Galatina (Lecce), morì in combattimento a Radama (Etiopia)

Dopo aver acquisito la licenza liceale a Galatina, frequentò l’università a Torino per due anni. Il 4 novembre 1933 entrò nella Regia Aeronautica come allievo Ufficiale di Complemento. Dopo la nomina di sottotenente, venne assegnato al 21° Stormo Caccia Terrestre. Durante un volo subì un grave incidente  in occasione del quale riuscì a spegnere il motore prima che l’aereo, cadendo, evitasse danni a persone e cose. A seguito delle conseguenze subite in tale incidente, venne congedato e poi richiamato in servizio all’Aeroporto di Gorizia in forza al 4° Stormo.

 Il 25 gennaio 1936 s’imbarca a Napoli per l’Africa Orientale raggiungendo l’Aeroporto di  Neghelli dove si mise in luce per l’audacia e le capacità di combattente. In terra d’Africa, il pilota galatinese per le numerose azioni di guerra, per coraggio, spirito di sacrificio ed elevate qualità combattive, ottenne la promozione, per merito straordinario, a sottotenente s.p.e.. In Africa, infatti, in nove mesi compie ben 38 azioni militari nei campi di Neghelli, Mega, Allata, Irghelein, Meta Gafersa, Arerrò, Uacille, Uadarà e Regioni dei Laghi. Il comandante, Generale di Brigata Ettore Faccenda, inviò  al pilota Cesari e il tenente osservatore Gaetano DEVITO Francesco ad aiutare le truppe della colonna Geloso dirette al centro di Gimma (allora contava circa 5.000 abitanti). I due ufficiali partirono alle ore 9 dell’8 novembre 1936 con un velivolo Ro.37 della 108ª Squadriglia.   Un nucleo di ribelli aprì il fuoco contro il velivolo che, forse perché colpito al serbatoio del carburante, dovette fare un atterraggio di fortuna. I resti dei loro corpi e di alcuni frammenti dell’aereo vennero recuperati dalla colonna Geloso ed in seguito collocati in un piccolo monumento ai piedi dell’alzabandiera del campo di Irgalem.

Riporto per intero la notizia della loro morte pubblicata sulla copertina, disegnata da Vittorio Pisani,   del Supplemento illustrato del “La tribuna Illustrata”   Anno XLV – N. 2 –10 gennaio 1937: “L’eroica fine di due aviatori costretti ad atterrare tra i predoni – Un apparecchio con due ufficiali, che accompagnava la marcia della colonna Geloso nel Gimma, per cause imprecisate fu costretto a scendere fra i predoni in agguato. Il tenente osservatore Gaetano Devito Francesco deciso a vendere cara la propria vita, cominciava subito, prima ancora di toccare terra, ad azionare la mitragliatrice, seminando la morte tra i selvaggi pronti al massacro”.

L’aereo atterrò fra i predoni, e nell’impatto l’osservatore veniva sbalzato giù dal velivolo. Fortunato Cesari, lui pure ferito, si alzava e correva verso il compagno. La turba feroce avanzava urlando verso gli aviatori. Calmo, risoluto, il Cesari impugnava la rivoltella mirando con freddezza, sparava tutti i colpi del caricatore fino a quando, crivellato di proiettili, stramazzava sul compagno. Il 4 aprile 1937 nel campo dell’Aeroporto di Ciampino a Roma a Cesari e a Devito Francesco  gli vennero assegnati la Medaglia d’Oro al Valore Militare alla Memoria con la seguente motivazione:

Ardito pilota da ricognizione strategica, costretto ad atterrare fra nuclei ribelli durante un volo di ricognizione a grande raggio, riusciva; nonostante ferito nel violento rovesciamento dell’apparecchio, a rimettersi subito in piedi per correre in difesa dell’osservatore proiettato lontano ed in gravi condizioni. Solo contro la turba selvaggia dei ribelli difendeva strenuamente col fuoco il compagno esanime fino a quando, crivellato dai proiettili, cadeva, dividendo con lui la gloria del martirio: Magnifico esponente delle più alte virtù della razza.

Cielo del Lago Uassa, 8 novembre 1936

Livio ZANNONI – M. O. V. M. – Vitoronzo Pastore

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