Posta militare

Cenni Storici Posta Militare

CENNI STORICI DELLA POSTA MILITARE

 Il Regio Decreto del 28 settembre 1913 n° 1513 aveva disciplinato per la prima volta in Italia la normativa sul servizio di Posta Militare.

Con Decreto del 15 marzo 1915 n° 655 si conferì l’assetto definitivo alla P.M. istituendo una Direzione Superiore appoggiata all’Intendenza Generale dell’Esercito dalla quale dipendeva gerarchicamente. Lo scopo principale fu l’eliminazione nell’indirizzo del mittente della località e dislocazione delle Unità Operative per motivi di sicurezza militare.

Per tutto il 1915, 1916 e parte del 1917 gli Uffici di P.M. andarono avanti con bolli di Mobilitazione aventi l’indicazione esplicita  dell’Unità servita. Nel 1917 venne deciso di cambiare i bolli postali degli Uffici esecutivi con bolli numerali.

Questo sistema indusse a coprire, per problema di riservatezza, la composizione delle Unità operanti  nei diversi settori, cambiamento che dimostrerà di funzionare bene, anche se poi fu osservato come non se ne traessero tutti i vantaggi sperati..

 La posta diretta ai soldati di ogni ordine e grado veniva raccolta dagli Uffici di posta civile ed inviate ai centri di raccolta militare denominati Concentramenti Postali che operavano in Italia e nei paesi occupati (colonie).

 Dai Concentramenti i sacchi della posta prendevano la strada adoperata dalla posta civile, cioè la ferrovia, la nave, l’aereo. Solo in casi particolari si usavano mezzi eccezionali come aerei e navi militari, a volte anche sommergibili.

All’arrivo venivano consegnati al Concentramento che provvedeva ad inoltrare la corrispondenza al più vicino Ufficio P.M. di cui il militare dipendeva.

Con la Seconda Guerra Mondiale (aggressione della Germania alla Polonia) 1° settembre 1939, benché l’Italia si astenesse dall’intervento, in attesa del momento più “opportuno”, tuttavia fu provveduto alla mobilitazione di numerosi Comandi e servizi. Fra questi ultimi, a partire dal settembre 1939, vi fu quello postale dell’Esercito.

In molti casi si trattò inizialmente di una specie di prova generale, parecchi Uffici furono costituiti col personale riunitosi presso i vari Distretti Militari, venendo poi sciolti  qualche giorno dopo senza che iniziassero il funzionamento.

 La maggior parte di essi furono costituiti di nuovo poco tempo dopo, nei mesi di ottobre e novembre. Tra il settembre e il novembre 1939 venne così completata l’ossatura del servizio di P.M.. La posta dei servizi disimpegnati dalla P.M. fino all’Armistizio fu più ampia di quella offerta durante la Prima Guerra Mondiale.

Subito dopo l’8 settembre 1943, i servizi stessi furono ridotti al minimo, e solo gradualmente si ebbe una loro ripresa, anche in relazione all’evolvesi della situazione politica e militare.

bella missiva tu che vai lontana, saluta la bella che m’nfiamma il cuore, dille che un’altra qui mi da calore, è l’arma forte che per me è sovrana.         Carlo Dell’Acqua

Il servizio Posta Militare nella Seconda Guerra Mondiale è stato uno dei servizi meglio organizzati. La sua celerità, tenendo presente il vasto ambito territoriali in cui si svolgeva e le difficoltà provocate dagli eventi bellici, per alcuni settori, e in determinati periodi fu addirittura superiore a quella civile.

Dedicato e tutti quei  “pochi” che con abnegazione e sacrificio contribuirono a ridurre le distanze,  al benessere e alla libertà di tanti.

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Sato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico.  La Posta Militare Italiana nella Seconda Guerra Mondiale di B. Cadioli – A. Cecchi, Roma 1991

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