Casamassima (Bari) ricorda la Liberazione dal nazifascismo
La giornata del 25 aprile è il giorno in cui si concentra e si condensa l’esperienza e la rievocazione quel lungo percorso sanguinoso di coloro che furono protagonisti al raggiungimento di una Italia libera dall’oppressione nazi-fascista.
Si ricordano bambini, donne, uomini, anziani, i caduti, i dispersi; si ricordano i partigiani, le Forze Armate, si ricordano quelle popolazioni di villaggi trucidate dalle forze naziste, si ricorda le migliaia di italiani di religione ebraica deportati e sterminati nei campi nazisti, si ricorda la gloria di quella moltitudine di cittadini italiani di ogni ceto sociale, che a rischio e spesso a prezzo della loro vita protessero e salvarono tutti coloro che si battevano contro l’insana barbarie nazista.
Gloria a coloro che salvarono l’onore del popolo italiano e diedero il loro vitale contributo alla conquista della libertà, la libertà per tutti.
Ho partecipato alla giornata del 25 Aprile di Casamassima, il paese dove sono nato.
Nulla di eccezionale, era presente il Sindaco con la sua bella fascia tricolore, la Sezione dell’ Associazione Nazionale Combattenti e Reduci del Comune di Casamassima, la Sezione di Casamassima dell’Associazione Nazionale Arma dell’Aeronautica, l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Casamassima, la presenza della Marina Militare, il reduce Internato Militare Signor Pietro Berardino, un folto gruppo della U.I.L di Casamassima, cittadini, chiedo scusa se ho dimenticati altri.
Il doveroso Inno di Mameli eseguito dalla fanfara dell’Arma dell’Aeronautica, l’arciprete don Carlo con la sua allocuzione e benedizione, la preghiera del Fante letta dal Presidente della Sezione Arma Aeronautica Dr. Pietro Bellomo ed infine il signor Sindaco, saluta e ringrazia i presenti, donne, uomini, civili e militari ed inizia la lettura della sua allocuzione rievocando il momento storico alla giornata della memoria e rinnovare l’identità l’unità italiana.
“Nel bel cammin della nostra vita”, Il Sindaco cita la presenza alla Commemorazione l’Arma dell’Aeronautica e la Marina suscitando il malcontento dei componenti della Sezione dell’Arma dei Carabinieri di Casamassima, presenti anch’essi oltre a quelli presenti nel picchetto d’Onore alla sua destra e alla sua sinistra, oltre alla Guardia di Finanza, alla Pubblica Sicurezza, all’Arma di Fanteria (Bersaglieri, Alpini, Artiglieri, Genieri), danneggiando la reputazione, l’onore e il credito di essi, non presenti ufficialmente ma da citare come gli avieri e i marinai. E cosa dire dei 431 Polacchi sepolti al Cimitero a loro dedicato, un presidio logistico del 2° Corpo Polacco dislocato a Casamassima nel periodo 1944-1946, lontani dai propri cari combatterono per la loro e la nostra Libertà?
Ottima la citazione di Alcide De Gaspari, il mio sindaco ha molte cose da apprendere, De Gaspari sapeva unire, invece, Lei, Dr. Domenico Birardi divide la cittadinanza, divide l’Italia ed è fuori dalla storia.
Gli eroi, coloro che hanno lasciato una eredità indelebile, coloro che con “Atti e Parole” hanno UNITO, coloro che hanno dato la propria vita per la Libertà, sono tantissimi, nelle Forze Armate, Partigiani, Civili, un elenco infinito, un Eroe simbolo del Tricolore:
il sottotenente dell’Arma dei Carabinieri Orazio PETRUCCELLI, sulla piazza principale di Argostoli (Cefalonia) ammainò la croce uncinata e issò il Tricolore. Pagò il gesto eroico con la morte.
Ad aprire la giornata di commemorazioni, per il 68esimo anniversario, è stato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano che accolto con un grande applauso della folla, ha deposto una corona all’Altare della Patria a Roma. Al termine della cerimonia, prima di lasciare piazza Venezia per dirigersi in via Tasso, Napolitano ha salutato le associazioni dei militari in congedo che lo hanno ringraziato per aver nuovamente accettato l’incarico di Capo dello Stato.
Vito Crimi scrive su Facebook le parole di Piero Calamandrei: ”Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani…”.
- Una donna anziana mostra la sua gratitudine a un soldato americano dopo la liberazione d’Italia.
Bologna, 26 aprile 1945. Persone in festa sfilano con cartelli e bandiere accogliendo le truppe britanniche che entrano in città. liberata
Aprile 1945 – Partigiane legate al Partito d’Azione per le strade di Milano