CARTOLINE AUGURALI DELLA SANTA PASQUA
dal 1899 al 1946
Elevazione
(di Salvatore MEMEO)
Fidente s’alza e muove verso il cielo
un tenero pensiero, spoglio d’astio,
plasmato coi pigmenti di una aurora
che con i rai invita la poesia
ad accordarsi con la primavera.
S’acuisce l’ebbro che natura evolve,
nel pieno stordimento di dolcezza
mentre l’effluvio incensa la passione
nel mitigare i biasimi di fede.
Sta nel bocciolo chiuso ancor la gemma
schermata contro un vento irriverente
e aspetta bolsa fin che l’inno accenna
a dare il giusto impulso a nuova essenza
e tendere la “mano” al mondo intero…
Uovo di Pasqua
“Omne vivum ex ovo” ovvero “ogni essere vivente (proviene) dall’uovo (nel senso di germe)” è stato per secoli il motto del principio che la vita non può avere origine dal nulla.
Le popolazioni antiche consideravano l’uovo come una rappresentazione dell’unione della terra con il cielo, che andavano a fondersi in un’unica creazione: era correlato al significato della vita e alla sacralità della terra stessa. Gli antichi Egizi attribuivano simbolicamente all’uovo la funzione di fulcro dei quattro elementi che costituiscono l’universo: terra, acqua, aria e fuoco. Per i greci, i cinesi e i persiani l’uovo era anche il dono che veniva scambiato in occasione delle feste primaverili: simbolo di fertilità e dell’eterno ritorno della vita, in diversi paesi tutto ciò è rappresentato dal coniglietto, animale assai prolifico. Infine, gli antichi contadini romani usavano seppellire un uovo dipinto di rosso nei loro campi, per propiziarsi un buon raccolto.
Dunque, ancora una volta, prima di assurgere a simbolo di morte e resurrezione di Gesù, emblema di rinascita dell’uomo, si deve risalire fino alle antiche religioni pagane. E mentre un tempo si donavano uova vere e colorate, oggi il cioccolato la fa da padrone: agli inizi dell’800 apparvero in Germania e Francia le prime uova di cioccolato, ma erano piene e realizzate in maniera artigianale. A produrle “cave” e a innovare la tradizione con una sorpresa nell’uovo fu un’azienda inglese (Cadbury) nella seconda metà dell’800.
L’uovo di Pasqua
L’amore non si compra e né si vende
soltanto si regala con la fede
ma se nel cuore manca la mercede
ci scappa l’occasione a cui si tende.
Il sentimento va tenuto saldo
e sciolti i nodi dell’ipocrisia.
Qualunque stato? comprensione sia
se credi che quell’altro sia un ribaldo.
Non tutti siamo esenti di peccato
non serve costruire lo steccato
è già distante questa nostra intesa
per cui non serve l’ulteriore offesa:
si lasci divenire il tempo nuovo
ché sia, della Pasqua, il vero uovo.
Salvatore MEMEO