Casamassima, 2 novembre 2012
Allocuzione di Sua Eccellenza Wojciech Ponikiewsky
Egregi Signori e Signore,
Innanzitutto vorrei rivolgere un cordiale saluto a tutti i presenti, alle autorita’ civili e militari della Regione Puglia, ai rappresentanti delle autorita’ locali, tra cui il Sindaco di Casamassima Domenico Birardi e ai Sindaci dei paesi vicini.
Ho accolto con vero piacere l’ invito a partecipare alla tradizionale giornata commemorativa in onore dei soldati polacchi deceduti durante la seconda guerra mondiale e sepolti nel Cimitero Militare polacco sito nel territorio del Vostro Comune.
Il 2 novembre solitamente e‘ una giornata di riflessione e di raccoglimento attorno alle tombe dei nostri cari e l’Ambasciata di Polonia è da sempre presente nei principali Sacrari polacchi, disseminati lungo tutta la penisola italiana, dove riposano i resti dei nostri soldati che sacrificarono la loro vita nella comune lotta contro il nazismo.
Ci siamo riuniti per rendere omaggio ai valorosi soldati del 2 Corpo d’Armata del Generale Anders, ma soprattutto per ricordare questa straordinaria storia intessuta di umanita’ e di amicizia tra la popolazione pugliese e i militari polacchi, giunti in Italia dopo una lunga Odissea iniziata con la spartizione della Polonia nel ’39, siglata dal Patto Ribbentrop-Molotov.
La permanenza dei reparti polacchi in Puglia non fu segnata da memorabili episodi bellici. La Puglia non fu teatro di grandi battaglie, tuttavia ebbe il ruolo di primordine nelle operazioni delle Forze alleate in Italia, in quanto fu scelta dal Commando polacco come sede ideale per costruirvi le basi militari e ospedaliere, le scuole di ogni ordine e grado. I paesi che ospitarono generosamente i nostri reparti furono diversi e sparsi in tutta la regione tanto che le fu attribuita la definizione di “piccola Polonia” Nel piu’ grande ospedale militare del Sud Italia, ubicato nell’edifico dell’attuale scuola “Marconi” di Casamassima, i medici polacchi si prendevano cura non solo dei soldati feriti sul fronte, ma anche dei civili del posto. Qui nacquero straordinari rapporti di amicizia che rimasero vivi sino ai giorni nostri. Questa storia merita davvero di essere conservata e tramandata alle future generazioni, come del resto va custodita la memoria storica di tutta la campagna italiana del 2 Corpo d’Armata polacco.
L’avventura italiana di quei reparti inizia proprio da questa terra, da Taranto e da Brindisi, dove tra il dicembre del 1943 e l’aprile del ’44 sbarco’ la maggior parte dei soldati polacchi. Al 2 Corpo venne assegnata un’ampia area attorno a Masseria Santa Teresa, sulla strada per Monopoli, dove sorsero i primi 5 campi di tende. Qui inizia difficile e sanguinoso percorso di guerra lungo tutta la penisola, segnato soprattutto dalla Battaglia di Monte Cassino e dalla Liberazione di Ancona. Dopo la liberazione delle Marche le truppe polacche proseguirono verso il nord, penetrando in terra romagnola attraverso l’Appennino forlivese e liberando diverse vallate, fino a prendere Predappio, luogo di nascita di Benito Mussolini. L’ultimo glorioso atto della campagna italiana del 2° Corpo fu la liberazione di Bologna. Il 21 aprile 1945 la bandiera polacca sventolò fiera sulla Torre degli Asinelli. Con questa operazione termina il ciclo operativo del 2 Corpo d’Armata in Italia, costato la nazione polacca oltre quattromila morti.
I nostri soldati sono venuti in Italia per combattere “Per la nostra e la vostra liberta’ “– come dicono le parole coniate dai patrioti polacchi che parteciparono ai moti risorgimentali, poi riprese e scolpite nel cimitero di Montecassino. I ragazzi del Generale Anders lottarono per riportare la pace in terra italiana, ma venivano animati soprattutto dalla speranza di un ritorno in una Polonia libera e democratica.
Purtroppo dovettero aspettare molto questo momento, perché dopo la fine della seconda guerra mondiale il regime sovietico sbarrò loro la strada di ritorno verso l’amata Patria. Questi bravi soldati, che si batterono contro il nazismo dando un grande contributo alla campagna d’Italia, furono cinicamente sacrificati a Yalta e in buona parte costretti ad affrontare la drammatica sorte dell’esilio. L’attesa fu lunga quasi mezzo secolo, fin quando la caduta del Muro di Berlino portò alla disfatta del regime sovietico. La Polonia stessa dovette aspettare decenni per poter liberamente celebrare la memoria del Generale Anders e dei suoi soldati con gli onori che merita.
Oggi dobbiamo prendere atto che i veri protagonisti di questi eventi, che segnarono il futuro dell’intera Europa, con passare degli anni sono sempre meno numerosi e se non si fosse provveduto a raccogliere le loro testimonianze, la storia e soprattutto le vicende umane che la compongono, rischierebbero di scomparire.
Per questa ragione sono particolarmente grato al Signor Sindaco e a tutti i suoi collaboratori per la grande sensibilita’ e l’impegno profuso a mantenere viva la nostra storia comune. Grazie anche all’Associazione Baobab e al Suo Presidente Gianluca Vernole per la straordinaria dedizione e la cura nel raccogliere le testimonianze che vengono ogni anno riproposte alla mostra fotografica “La Puglia dei polacchi dal ’44 al ‘46” che andremo a visitare nel pomeriggio.
Colgo l’occasione per aggiungere che ho appreso con soddisfazione la notizia del progetto di recupero e di riqualificazione delle due baracche presenti nel territorio di Casamassima, unica testimonianza dell’ospedale militare polacco, per trasformarle in un museo permanente e contenitore culturale. L’iniziativa un po’ diversa, ma nata da simili presupposti si sta per concretizzare a Montecassino. Da tempo l’Ambasciata di Polonia con l’Associazione dei Polacchi in Italia lavora sul progetto di costruire un Centro di Informazioni all’ingresso del Cimitero Polacco. E’ mio auspicio iniziare al piu’ presto i lavori di realizzazione della struttura che ospitera’ al suo interno documenti e testimonianze del ruolo svolto dai reparti polacchi nella liberazione dell’Italia.
Infine vorrei approfittare della presenza di numerosi rappresentanti delle autorita’ locali per ribadire la profonda amicizia e legami, non solo di natura storica, che uniscono la Polonia alla Puglia. Proprio oggi assisteremo alla cerimonia ufficiale di gemellaggio tra Jelcz Laskowice e Casamassima. Questo patto di amicizia offrirà ai due comuni numerose possibilita’ di collaborazione e di scambi di ogni genere che non faranno che arricchire entrambe le comunita’. Ricordo anche che la Puglia ospita circa 4 mila immigrati polacchi che hanno deciso di mettere le loro radici in questa splendida regione.
Qui vorrei anticipare che tra breve, non appena saranno portate a termine le necessarie procedure, le relazioni tra la Regione Puglia e la Polonia si potranno avvalere della collaborazione di un nuovo Console Onorario della Repubblica di Polonia a Bari nella persona della Signora Maria Vincenza Centrone, che approfitto di salutare calorosamente. Sono certo che la riapertura del nostro Consolato a Bari dara’ un valido contributo ad arricchire e rafforzare ulteriormente ottimi rapporti di sincera amicizia che uniscono la Puglia alla Polonia a partire da quei difficili anni della seconda guerra mondiale.
Dziękujemy panie Francesco Cristantielli Casamassima do sesji zdjęciowej-Si ringrazia il Signor Francesco Cristantielli di Casamassima per il servizio fotografico.