Francesco NANNA
Il foglio matricolare specifica che nacque il 28 maggio 1891 a Casamassima, da Pasquale e da Isabella Nanna. L’11 aprile 1912 venne nominato soldato di leva di 1ª categoria rivedibile per debole costituzione fisica. Il 6 settembre 1912 fu chiamato alle armi e inquadrato nel 77° Reggimento Fanteria. Il 27 novembre 1913 venne inviato al Deposito del Reggimento Fanteria B in Bari e collocato in congedo, ricevette la dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore. Il 4 gennaio 1915 fu richiamato in base all’articolo 2 del Regio Decreto del 18.12.1914, venne inquadrato nella Compagnia Zappatori del 10° Reggimento Fanteria. Il 6 ottobre 1916 moriva nell’Ospedale da campo 060 per ferite riportate nel fatto d’arme di Gradisca. Il registro tenuto dall’Ospedale da Campo n. 060 a pagina 105, n. 196 d’ordine, notifica che il 6 ottobre 1916, il soldato Francesco Nanna della Compagnia Zappatori del 10° Reggimento Fanteria, e di Isabella Nanna, vedovo Maria Tatone, moriva a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) in seguito a schok per ferita da scheggia alla coscia sinistra con impedimento della circolazione sanguinea, ed al braccio destro con frattura dell’omero, come risulta dall’atto di morte n. 196 a firma del capitano medico (illeggibile) di A. Dellanoce e Mario Dallolis col visto del Ministero della Guerra. La Banca Dati di “Onorcaduti” determina come segue: Nanna Francesco di Pasquale, soldato del 10° Reggimento Fanteria, nato il 28 maggio 1891 a Casamassima, morto il 6 ottobre 1916 nell’Ospedale da Campo n. 060 per ferite riportate in combattimento.
Nota Storica: L’attacco rinnovato il 17 settembre per la conquista delle 4 cime del monte San Michele: i reparti del 10° tentarono invano di vincere la resistenza avversaria. Il 3° battaglione del 9° con brillante assalto, conquistarono la trincea entro la quale, il nemico riavutasi dalla sorpresa della fulminea irruzione, li tempestò con vivo lancio di bombe a mano. Due compagnie del 1° battaglione, guidate dallo stesso comandante del reggimento, che fu l’animo di tutto l’attacco, cercarono di portare in tempo, aiutò il 3° battaglione ripetutamente contrattaccato dall’avversario, venne costretto ad abbandonare la trincea conquistata tenuta per ben due ore. Il suo ripiegamento non potette essere arrestato dalle compagnie del 1° battaglione, le quali, scosse della perdita del colonnello Stenio (Medaglia d’Oro) caduto gloriosamente sul campo, ripiegarono anch’esse. Nella sola giornata del 17, costò al 9° reggimento 583 perdite delle quali 19 ufficiali, venne ritentato nell’8ª battaglia dell’Isonzo (9-12 ottobre) da tutta la Brigata, rimasta ininterrottamente in linea. È da ritenere che il nostro Francesco NANNA, per le ferite riportate in combattimento nei fatti d’arme sopra descritti, trovava la sua dipartita nell’Ospedale da Campo n. 060.