I.M.I. Internati Militari Italiani

IL DIARIO DELL’INTERNATO TEN. COL. MICHELE ABBADESSA – Vitoronzo Pastore

INTERNATO TEN. COL. MICHELE ABBADESSA DI BITONTO (BA)

 Il 9 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi a Prizren (Kosovo) e internato in Germania

  • Il 18 settembre spostamento a piedi delle colonne 2ª e 3ª al comando del colonnello BENZI, da Prizreni a Suva Reka.
  • Il 19 settembre da Suva Reka a Stimlje. Il 20.9 da Stimlje a Ferizaj, sempre in Kosovo. Permanenza a Ferizaj e preparativi per il viaggio in ferrovia.
  • “Dal 22 al 28 settembre viaggio in ferrovia del colonnello BENZI (comandante del 15° Artiglieria R. C. e il 2° e 3° Gruppo Battaglione Mortai). Da Ferizaj al 1° Campo di concentramento in Trier (Germania), sulle rive del Mosella, vicino al confine francese-Lussemburgo. “Viaggio disastroso per decurtazione di viveri e per trattamenti in genere (divieto di scendere dai vagoni); un militare fu ammazzato da una sentinella mentre asportava frutta. Il 28 settembre prima di giungere al campo, l’asta dello stendardo del Reggimento venne ridotta a pezzi e gettata nel Mosella; il drappo venne diviso e distribuito a 14 ufficiali del Reggimento il cui elenco nominativo viene custodito dall’aiutante maggiore in 1ª, capitano GORI.
  • Il 29.9.43, il mio onomastico e il primo giorno in Campo di concentramento. Gli ufficiali porgono gli auguri al loro comandante e offrono un bicchierino di liquore (bottiglia scampata al pericolo durante una visita effettuata al bagaglio dal Comando tedesco).
  • “Dal 28.9 al 15.10. Permanenza al 1° Campo di concentramento. Propaganda da parte delle autorità fasciste per optare in favore del Governo Repubblicano. Si offrirono circa una dozzina di ufficiali…
  •  “Dal 15.10 al 21.10. In viaggio in ferrovia per il trasferimento dal 1° al 2° Campo di concentramento (Biala Podlaska, Polonia). Viveri a secco per tutto il periodo. Trattamento bestiale sia per il trasporto in vagone bestiame (nel mio vagone eravamo in 49, gli altri 47 – 48 – 50 e persino 52) sia per tutto il resto: l’aria viene data ogni 24 – 48 ore; ecc. ecc.
  • “Dal 21.10 al 2.11. Permanenza nel 2° Campo di concentramento. Propaganda per l’adesione al Partito Repubblicano (pochi sono gli aderenti). Il solito trattamento, le solite angherie. Riviste periodiche al bagaglio per portar via quel poco che ancora si ha (sigarette, viveri, impermeabile, brandina da campo, ecc.). sono con me il capitano FORMICOLA, il capitano SCIDENA e il capitano CIRINNATI.
  • “Dal 2.11 al 5.11. Viaggio in ferrovia per il trasferimento di tutti gli ufficiali superiori da Biala Podlaska a Tschenstochau (Polonia, 3° campo). Solito trattamento in viveri e trasporto.
  • Superiori e colleghi incontrati in detto campo, il colonnello SABATINI, il colonnello PITTALUGA, il tenente colonnello MONTALBANO, il tenente colonnello BARATTI, il colonnello CLAVARI, il tenente colonnello PAVESI, il tenente colonnello DI PASCALE, il tenente colonnello FRANUSE, il tenente colonnello ALEMAGNO, il maggiore ROSANO, il tenente colonnello THEO, il maggiore DIGILIO, il tenente colonnello RUSSU.
  • Dal 15.11.43 all’8.8.44. Permanenza in Tschenstochau. Vitto pessimo specialmente al mattino (rape, rape, rape). Sistemazione alloggio buona: in una caserma polacca in muratura. Servizi: trasporto sbobbe e carbone. Riviste continue al bagaglio, da ricordare quella del 29.3.44 fatta dalla SS del luogo (8 ore sotto la tormenta. Due o tre appelli al giorno.
  • “Dal 8.8.44 al 10.8.44. Viaggio in ferrovia per sgombero del campo (i Russi sono a Varsavia, da Tschenstochau a Mühlberg Langwasser. Solito trattamento in viveri e trasporto. All’arrivo bagno e disinfestazione. La base dello stendardo del Reggimento sino ad allora custodita non viene più rintracciata. Il ritiro effettuato all’atto della partenza da Tschenstochau (Vedi dichiarazione firmata da me, vistata dal colonnello SABATINI e da due testimoni presenti al fatto: tenente colonnello LAZZARI e maggiore VOLPATO.

  • L’8.9.44, 1° bombardamento
  • Il 10.9.44, 2° bombardamento e arrivo di alcuni generali dal campo di Posen, generale RONCAGLIA, generale CANALE, …)
  • Il 3.10.44, 3° bombardamento
  • 10.44, 4°                  =
  • 11.44, 5°                   =
  • 12.44, 6°                  =

Il 1° gennaio 1945, arrivo al campo di vecchie amicizie: capitano MARCHEGGIANO, capitano LOMBARDI, tenente SILVESTRI.

  • 1.45, 7° bombardamento, maggiormente intensivo
  • 2.45, 8°                    =             intensivo
  • 2.45, 9°                    =                   =
  • Dal 10.8.44 al 30.1.45. Permanenza a Mühlberg Langwasser. Trattamento sempre lo stesso ed eccezione del 2° rancio (discreto). Per tutto il resto soliti sistemi; il colonnello dei bersaglieri RIVA ammazzato da una sentinella di notte tempo mentre si recava alla ritirata per soddisfare i propri bisogni. Divieto si spedire i moduli pacchi (settimanali) nel territorio occupato dai tedeschi. Ufficiali di complemento obbligati al lavoro vengono privati del distintivo di grado. Di questi circa 50 vengono inviati a Trier per lavori campali.
  •  Dal 30.1.45 al 4.2.45. viaggio in ferrovia per trasferimento di un gruppo di ufficiali (330) da Mühlberg Langwasser a Mühlberg. Viaggio bestialissimo; persino chiusi gli sportelli per la luce. A Dresda il treno sosta per 48 ore per mancanze di locomotive. Mentre si è in stazione allarme aereo.
  • L’8.2.45. Secondo gli ultimi accordi anche gli ufficiali in s. p. e. debbono essere adibiti ai lavori. Viene elevata protesta firmata con in testa del colonnello B. TOSCANO, comandante del Campo, reclamo a Ginevra.
  • 10.2.45. Comunichiamo le prime richieste di lavoratori per alcune fabbriche.
  • 14.2.45. richiesta di 100 lavoratori per una ditta  in Kemnis. Il 17 viene sospesa la partenza per ragioni sconosciute (forse per il bombardamento effettuato il 15 nella località di destinazione.
  • Norimberga viene bombardata altre 5 o 6 volte prima di essere occupata. Al momento dell’occupazione il sindaco e la famiglia si sopprimono la vita.
  • Prima decade di aprile: la fortezza di Konisberg dopo aver resistito alla pressione degli Alleati per settimane, si arrende. Nonostante il valore dimostrato dalla guarnigione, sotto il pretesto di essersi arresa innanzi tempo, il comandante viene condannato in contumacia alla pena del capestro. Il tutta la Germania vige il terrore e lo spavento di cadere in mani Russe.
  • Dal 4 febbraio al 25 marzo: i prigionieri italiani del campo soffrono la fame più nera.
  • 26 marzo: giunge un vagone di viveri che rappresenta l’ancora della salvezza per tutti noi (riso, marmellata, gallette e zucchero per un complessivo peso di circa kg 10).
  • 30 marzo: anniversario della morte mia povera mamma, si sparge la voce che le ostilità sono cessate alle ore 10,30 del mattino.
  • 12 gennaio: grande offensiva russa porta l’esercito vittorioso al fiume Oder coprendo in poche settimane l’avanzata di oltre 400 km. Nel frattempo gli Anglo-americani preparono la grande offensiva sul fronte occidentale da sferrare al momento opportuno.
  • 22 marzo: gli Anglo-americani sferrano la grande offensiva, è passato il Reno, in poche settimane riescono a spingere le armate vittoriose in tutti i settori verso Est e Sud da raggiungere in taluni punti oltre i 600 km.
  • 13 aprile (venerdì) ha portato fortuna. Il capitano tedesco Kenningh, comandante del campo, chiama tutti i fiduciari delle varie nazionalità e comunica loro che il momento della liberazione stà per scoccare. Viene così istituita la polizia interna del campo costituita dalle rappresentanze delle varie nazionalità. Seguono giornate ansiose e di attesa. Aerei alleati che, dopo un’interruzione di attività nei dintorni della zona per circa 10 giorni, perché impegnati nel campo tattico al seguito delle truppe e per i bombardamenti dei grossi centri industriali (Lipsia, Desdra, Berlino, Amburgo, ecc.), riprendono i bombardamenti mitragliando e bombardando il vicino campo d’aviazione e le zone circostanti. I Tedeschi da questo momento rinunciano a distruggere magazzini e depositi di munizioni. D’ora in poi, ogni 4 ore, viene pubblicato il notiziario fornito dalla radio inglese che è sempre rimasta nascosta ed ha sempre fornito tutte le informazioni nello svolgimento delle operazioni.
  • 17 aprile. Mitragliamento a bassa quota di aerei alleati, disgraziatamente su elementi prigionieri, provoca la morte di 7 camerati (americani, inglesi e russi) e ne ferisce 11.
  • 19 aprile. L’aviazione Alleata bombarda la stazione di Mühlberg provocando l’incendio e l’esplosione di vagoni di munizioni e di esplosivi.
  • 20 aprile. Il capitano Kenningh chiede, per mezzo dei fiduciari, se i prigionieri intendono lasciare il campo per andare oltre Elba. La risposta è negativa, per tutti e tutti intendono attendere in campo il giorno della liberazione da parte dei russi o anglo-americani.
  • 23 aprile. Dopo il fuoco delle opposte artiglierie, iniziatosi all’imbrunire del giorno precedente, i tedeschi verso le ore una abbandonano in silenzio il campo. Nelle prime ore del mattino (verso le ore 5,00) si apprende la lieta notizia da tanto tempo agognata. Alle ore 7,000, che nei giorni precedenti si passava in rango per il consueto appello, giunge in campo una pattuglia russa a cavallo. Quante ovazioni all’indirizzo dei Russi e degli Alleati. Alle ore 8,00 le bandiere (italiana, russa, inglese, americana, serba, francese) sventolano all’ingresso del campo. Essendo il giorno precedente rimasti senza pane, vengono ora distribuite patate in ragione di kg 1,550 per prigioniero. Lavoratori e prigionieri di tutte le nazionalità comunque fuori dal campo per lavori eseguiti nei giorni precedenti a favore dei Tedeschi, rientrano. I Russi ed i Serbi lasciano il campo per seguire le truppe russe. Gli Anglo-americani al di là dell’Elba non tarderanno a giungere per assumere il comando del campo tenuto ora provvisoriamente da un tenente americano prigioniero. La liberazione, dopo oltre 19 mesi di sofferenze, di fame, di umiliazioni è finalmente giunta. Sul volto di tutti si legge la gioia a la contentezza, in attesa ora di poter quanto prima ritornare in Patria e alle nostre famiglie per la costruzione di quanto è stato distrutto. Fumo qualche sigaretta offertami ieri dal dott. VENACORE. I notiziari si questi giorni forniscono chiarimento la situazione raggiunta degli eserciti alleati e che la fine della guerra è imminente perché Berlino invasa da tutte le parti non tarderà a deporre le armi.

Il Diario (compreso carteggio) del Ten. Col. Michele ABBADESSA, pubblicato nel III tomo del libro “Stammlager l’incubo della memoria”, inizia dalla pagina 1289 e termina a pagina 1382. Moltissime sono le avversità, alternanze di fatti difficili e dolorose. A pagina 1374 “Sogni di fame”: desideri di un povero prigioniero affamato, denutrito, spinto da stimoli terribili della fame con la speranza di tempi migliori – Nürnberg  Langwasser, 29 novembre 1944, 5° blocco, letto 81.

Moltissimi sono i dettagli e minuziose di note storiche, come ad esempio l’elenco degli ufficiali della camerata 1/C dell’Oflager di Tschenstochau e la testimonianza dell’eccidio di Sebalduschof di Treuendrietzen e tanto altro ancora. Come per dire: vai all’inferno, torna e racconta. Storie vere, documentate.

Per eventuale acquisto inviare proposta al seguente email: vitopastore2004@libero.it Per maggiori informazioni sull’opera, cliccare sul link che segue. GRAZIE.

Stammlager l’incubo della memoria – Vitoronzo Pastore

BITONTO (BA) INTERNATO MILITARE TEN. COL. MICHELE ABBADESSA – Vitoronzo Pastore

 

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