Aviazione

1° AVIERE VALERIO MERONI – Vitoronzo Pastore

La corrispondenza del 1° aviere Valerio MERONI

Lettera in busta manoscritta il 12.11.40, prestava servizio presso l’Aeroporto 715, P. M. 940, inoltrata il 15.11.40 dall’Ufficio P. M. 940 dislocato a Rhode-St- Génève Grande Espinette, per Camerlata (Como). La busta riporta manoscritta in alto a destra la dicitura: Tassa destinatario, all’arrivo l’annullo delle R.P.T.S.

Mia cara Pina, oggi ho ricevuto il tuo biglietto del 3 e la tua cara lettera del 6. Ti ringrazio tanto. Ho appreso che eri in pensiero aspettando la risposta della tua del 20. A riguardo della licenza, sono più che certo che tu abbia fatto il possibile su ogni cosa, io non avrei potuto fare di più e di certo non sarei stato tanto calmo nei riguardi di quei signori. Ti ringrazio tanto di quello che fai, e sono tanto contento che tutto quello che tu fai, lo dedichi a me, io pure ti metto d’avanti ad ogni mio pensiero e ad ogni progetto. Senza di te, tante e tante cose sarebbero state diverse, ho voluto così, sono felice di volerti bene e di essere contraccambiato. Affronterò volentieri e tutto mi sarà bello, solo quando sono lontano da te, sento più di prima la tua mancanza. Pure in questa poco lieta situazione, tutto sarebbe più lieve se con me, almeno la sera potrei averti vicino, ma questo, mia cara, è impossibile e bisogna accontentarsi di avere le lettere, di pensare che lontano, mille e più chilometri, hai una persona che come te, pensa e ti vuole bene. Ora che i giornali parlano del nostro campo d’azione, saprai più di prima cosa si fa quassù, ma ti prego non impressionarti e di non dare retta alle chiacchiere. La guerra quassù non è poi tanto brutta come la si può pensare. Io mi trovo in un campo da caccia, molto vicino al mare, nascosto bene, e non c’è nulla da temere. Io sto sempre bene come prima, la solita vita, con qualche viaggetto in più in macchina o in autocarro: vedi dei paesetti o città molto diverse dalle nostre, parecchie case distrutte dalle caramelle di grosso peso cadute dal cielo o dove è passata la signora guerra da questa primavera. Anche domenica sono andato nella stessa città di domenica scorsa, il solito servizio, la solita acqua, questa non manca mai, il vento poi ti fa sempre compagnia, e in compenso il freddo è un po’ diminuito in questi giorni di pioggia. Mi dispiace tanto che tu abbia freddo, cerca di coprirti bene. Ti sei comprato l’indumento che ne parlavi quando io ero ancora a casa? Se non l’hai ancora fatto, fallo subito e non pensare alla linea, cerca di stare bene in salute, se ti manca qualche cosa, compralo, metti da parte la seta e indossa lana come faccio io quassù. Ti vedo già con grossi calzettoni e il naso rosso. Io qui ho stivali, calze di lana, pastrano fatto bene e pesante, quindi, il guaio è che quando si deve uscire a piedi si sprofonda nel fango sin oltre la caviglia. Tanti saluti a tutti in famiglia e se ci saranno licenze, ci rivedremo non tanto lontano. Tanti baci, Valerio.

Manoscritta il 23.11.40, la franchigia riporta il timbro del Corpo Aereo – Ufficio Polizia Militare

Carissimi, sempre bene per me, così spero per voi. Vi ricordo di stare attenti per la registrazione dei contratti di affitto non lasciando passare il tempo giusto, vi ricordate l’anno scorso. Saluti e baci dal vostro Valerio.

LE ALI DELLA MEMORIA -1914-1945 – Vitoronzo Pastore

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